Non l’hanno dato a vedere, ma l’addio di Toprak Razgatlioglu in casa BMW è stato un colpo durissimo da incassare. Perchè non riguarda solo le vittorie in Superbike, il mondiale vinto e quelli da vincere, ma anche un progetto su cui si lavorava (e fantasticava) da tempo: l’approdo in MotoGP. Non è un segreto che la casa tedesca ci abbia pensato seriamente e che l’occasione fornita dal cambio di regolamento dal 2027 rappresentasse il traguardo per provarci davvero, magari con Toprak a guidare il progetto di sviluppo e a salire sul “palco della data zero” dopo un altro anno con BMW in Superbike. Invece niente: Toprak ha scelto di non aspettare e di sposare, piuttosto, il progetto di Yamaha. Con BMW che, ora, è stata costretta a una staccata degna dello stesso Toprak: niente MotoGP per adesso.

"La questione della MotoGP per BMW è da tempo oggetto di dibattito e vi assicuro che non abbiamo ancora dato una risposta definitiva - ha recentemente dichiarato Markus Flasch, CEO di BMW Motorrad – Non abbiamo, però, fretta e per prima cosa prenderemo la decisione strategica e poi definiremo il percorso tecnico da seguire, quindi l’idea di entrare dal 2027 non è fattibile per noi".
Tutto rimandato, quindi, con BMW che resterà concentrata sulla Superbike, un mondiale che lo stesso Flash ha definito “ottimo, strategico per il mercato e, purtroppo, solo un po’ troppo Europeo”. Sembra che BMW, inoltre, proverà a dirottare parte degli investimenti per il racing anche sull’off road, mettendo quindi definitivamente in pausa il progetto MotoGP. Yamaha, Honda, Ducati, Aprilia e KTM resteranno quindi ancora “sole” nel 2027? Sembra proprio di no.

Proprio nelle ore in cui BMW ha alzato bandiera bianca, infatti, dal Giappone, attraverso un video spinto tantissimo sui social e sulle testate di settore, Suzuki ha annunciato il ritorno di prepotenza nel mercato delle Supersportive. La nuova GSX-R1000R 2025, che celebra il quarantesimo anniversario della serie con una rivisitazione tecnica ambiziosa, non è più solo un sogno degli appassionati, ma una realtà che conferma l’intenzione di Suzuki di tornare a investire con decisione su un settore di mercato che qualche anno fa aveva invece deciso di lasciare un po' indietro.
In questa ottica, dunque, le parole del presidente della FIM, Viegas, che ipotizzava un ripensamento e una volontà di ritorno in MotoGP in tempi brevi da parte di Suzuki, suonano come una profezia non così distante dall’avverarsi. E non è così escluso che possa scapparci un colpo di scena in tempi anche relativamente rapidi. Così, mentre BMW valuta strategie a lungo termine, Suzuki ha già dato un segnale tangibile con il nuovo modello, riportando in auge un’icona che potrebbe aprire la strada anche a un ritorno in MotoGP.