“Non voglio giocare a questo gioco, non so nomi, non so canzoni”. Marc Marquez appoggia la tabella accanto allo sgabello, assieme al pennarello per scrivere, e incrocia le braccia. Poco prima, Marco Bezzecchi lo guarda sedersi e gli dice ridendo: “Era da una vita che non faceva una press”. È la conferenza stampa del GP di Aragon, con loro due ci sono Fabio Quartararo e Johann Zarco: due francesi assieme non si vedono spesso eppure il primo viene da tre pole position consecutive, il secondo da due podi in fila. Entrambi con moto giapponesi.

Si parla di Silverstone, dalle parole di conforto che Fabio Quartararo ha ricevuto dal suo amico Tom, Thomas Maubant, dopo la rottura dell’abbassatore. Lui, che sfoggia un orologio nuovo come dopo ogni weekend in qualche modo importante, dice che dopo un paio d’ore gli era già passata l’arrabbiatura, perché le cose positive hanno superato di gran lunga le negative. Dice anche che Aragon sarà un banco di prova fondamentale, perché lo scorso anno tra il caldo e i problemi di grip al posteriore era stato un disastro. Se la Yamaha dovesse andare bene qui sarebbe un segnale enorme per tutti.
Marco Bezzecchi spiega come i piloti Ducati, al momento, abbiano qualcosa in più quando è possibile estrarre tutto il potenziale dalla moto: “A Le Mans e Silverstone abbiamo trovato condizioni particolari, in Francia abbiamo fatto il flag to flag… a Silverstone non ha piovuto ma c’era il vento, la gomma davanti… i 6 piloti Ducati hanno qualcosa in più. Chiaramente l’obiettivo è chiudere il gap”.
Johann Zarco racconta del suo rinnovo con Honda LCR, sempre più vicino, e dei due giorni passati in Giappone per la 8 Ore di Suzuka: “Io voglio stare in top 6, che è il vero livello della moto secondo me. Qui ad Aragon tante curve a sinistra, non la nostra specialità. Ma io resto aperto a delle opportunità, in queste ultime gare le cose sono successe e io sono pronto ad accoglierne altre. Sto continuando a spingere con Honda per il rinnovo, ma anche prima di Le Mans le discussioni andavano bene. Dopo questi due podi (di cui una vittoria, ndr) credo che le cose andranno sicuramente avanti. Penso di rimanere ancora in LCR però con un supporto ancora più grande dai giapponesi”.
Come detto però, la parte migliore è sul finale, come l’ultimo assolo di Sultans of Swing. Ai piloti viene chiesto di indovinare sei canzoni partendo da una sola rima, a partire da Wannabe dalle Spice Girls per poi chiudere con Sarà perché ti amo dei Ricchi e i Poveri, indovinata da un sorprendente Johann Zarco. Marc, appunto, dice di no. E poco più tardi: “Chi ha scelto questo gioco? Perché sembriamo stupidi”. Fossimo altrove, a raccontare un’altra storia, diremmo che va bene così, che è normale così. Eppure, in questa MotoGP non è normale.
Non lo è perché i piloti non si rifiutano mai, tantomeno Marc Marquez che ha un’esperienza gigantesca. Non lo è perché per Dorna i contenuti social sembrano avere un peso enorme, al punto che i piloti vengono continuamente richiesti per clip di ogni genere: che regalo di natale vorresti, chi è il tuo cantante americano preferito, quanti tatuaggi hai e perché, quali cicatrici, come si chiama il tuo cane. “Siamo i piloti più forti del mondo e ci fanno fare gli scemi sui social”, ha detto un paio d’anni fa un pilota italiano.

Marc Marquez oggi si è rifiutato di farlo e la cosa diventa interessante, oltre che divertente, per due motivi: il primo è che Marc si sente in forma, in controllo. Questa MotoGP è casa sua, specialmente ad Aragon e con questa classifica. Se volesse in conferenza stampa potrebbe mettere i piedi sul tavolo, accendere un sigaro e ruttare una birra ghiacciata che nessuno gli direbbe di smetterla. Oggi Marc non è solo un padrone sportivo, è anche un catalizzatore potente in grado di vendere centinaia di biglietti e riempire i circuiti. Che fai, lo bacchetti?
Il secondo motivo invece è che questa cosa crea un precedente, diventando un’opportunità: i piloti si lamentano in continuazione di queste attività e oggi hanno potuto constatare che, volendo, ci si può sempre rifiutare. Sì può dire no, io di abbinare foto di cibi argentini ai loro nomi non ne ho voglia. Fatelo voi, così ci fate sembrare degli idioti.
Sarà interessante vedere se al Mugello, tra un paio di settimane, come andrà il MotoGP Social. Nel frattempo Marc Marquez pensa ad Aragon come aveva pensato ad Austin: il suo nemico numero uno è sempre Marc Marquez.
