La situazione in casa Red Bull è ormai quasi irriconoscibile per chi, fino a pochi anni fa, era abituato a vedere la scuderia di Milton Keynes dominare incontrastata la Formula 1. Non solo per le prestazioni in pista, ma anche per l’armonia che sembrava regnare all’interno del box. Dallo scandalo che ha coinvolto Christian Horner a inizio 2024, passando per il calo di competitività e l’addio di Adrian Newey, la Red Bull sembra essersi smarrita. E con essa si è affievolito anche il legame con Max Verstappen, il quattro volte campione del mondo che però, almeno sulla carta, dovrebbe restare fino al 2028. Non è tutto rose e fiori al momento, perché l’olandese rischia addirittura di saltare il prossimo Gran Premio d’Austria: ha esaurito quasi tutti i punti della sua “patente”. Sì, avete capito bene: anche in Formula 1 esiste una licenza a punti, un sistema che consente alla FIA di monitorare la condotta dei piloti in termini di sicurezza. Le penalità più gravi comportano infatti la decurtazione di punti dalla Superlicenza, e al raggiungimento del limite massimo scatta la squalifica automatica per una gara. Dopo il controverso episodio con George Russell a Barcellona, Verstappen è arrivato a soli due punti dal baratro.

Durante il Gran Premio del Canada, in azione il prossimo weekend, Max Verstappen dovrà avere una condotta impeccabile. Nessun azzardo fuori dal limite, nessuna manovra discutibile: l’olandese non può permettersi il minimo errore, altrimenti rischia di dover saltare proprio la gara di casa del suo team al Red Bull Ring. Per la scuderia, sarebbe un colpo durissimo e Helmut Marko, storico consulente del team, lo ha già spiegato: “Sarebbe una catastrofe se Max non potesse partire in Austria”, ha dichiarato a Speedweek. “Non può commettere altri errori nel prossimo weekend e, ovviamente, gli verrà detto chiaramente di non fare nulla di avventato, lo abbiamo avvertito. Allo stesso tempo però non è che Max crei problemi in ogni gara. E guardando il lato positivo, dopo l’Austria alcuni punti verranno automaticamente cancellati”, ha aggiunto, ricordando la regola che prevede la restituzione dei punti decurtati dopo dodici mesi dalla relativa infrazione.

Tra l'altro, Helmut Marko non è affatto entusiasta all’idea di dover, in caso di squalifica di Max Verstappen, affidarsi unicamente a Yuki Tsunoda. Il giapponese, promosso nel corso della stagione dal team satellite Racing Bulls, fatica ancora ad adattarsi pienamente alla monoposto e al contesto della squadra ufficiale, non portando punti. Affrontare il Gran Premio di casa con il solo Tsunoda e un eventuale sostituto dell’ultimo minuto equivarrebbe, secondo Marko, a partire già sconfitti: “Yuki nelle prove libere è spesso a un solo decimo da Max, ma in qualifica il distacco si allarga. La pressione lo mette in difficoltà e fatica ad adattarsi. La macchina non è ancora ‘sua’. Ha bisogno di tempo, e glielo daremo. Ma allo stesso tempo, non è con lui che si vincono i Mondiali…”, ha commentato con la consueta franchezza. Il messaggio è chiaro anche per il giapponese: serve un salto di qualità immediato. Anche perché Red Bull si sta costruendo un vero e proprio vivaio di talenti per il futuro, da Isack Hadjar, già protagonista in Racing Bulls e miglior rookie finora, ad Ayumu Iwasa, il pilota designato teoricamente a sostituire Verstappen in caso di squalifica, ad Arvid Lindblad, il 17enne prodigio che sta dominando nelle formule minori e facendo parlare di sé a ogni weekend di gara.
Proprio Lindblad negli ultimi giorni è finito al centro dell’attenzione: la FIA gli ha concesso la Superlicenza in via straordinaria, nonostante la giovane età e il fatto che stia disputando solo la sua stagione d’esordio in Formula 2. Una mossa che, guarda caso, arriva in perfetta coincidenza con la possibile squalifica di Max Verstappen. In Formula 1 bisogna sempre tenere gli occhi aperti e anche il solo fatto che sia stato autorizzato ad ottenere la Superlicenza proprio ora lo rende un nome caldissimo. Anche perché, in caso di forfait di Verstappen, non sarebbe da escludere il ricorso a uno dei due piloti Racing Bulls, magari dando un’opportunità a Liam Lawson, già collaudato alla guida della RB21 a inizio stagione, e concedendo a Lindblad il volante della Racing Bulls per il suo primo weekend ufficiale in Formula 1. E conoscendo le dinamiche del team austriaco, uno swap magari dopo la pausa estiva potrebbe essere tutt’altro che fantascienza, con Lindblad promosso al mondiale al posto dello stesso Lawson. Difficile, invece, immaginare un cambio con Hadjar, viste le prestazioni impressionanti del giovane francese.

Il giovane britannico gode già di un ampio consenso all’interno del paddock: in molti, negli ultimi giorni, hanno speso parole di stima per il talento classe 2007. Tra le voci più forti, quella di Johnny Herbert, ex pilota e ora opinionista, che ha fatto scalpore paragonandolo direttamente a Max Verstappen: “Arvid Lindblad potrebbe essere addirittura migliore. Il vero confronto, però, sarebbe vederli fianco a fianco in pista: solo così si capirebbero davvero le sue potenzialità», ha dichiarato come riportato da Racing News 365. Vedere il piccolo prodigio Red Bull al posto del quattro volte campione del mondo può sembrare uno scenario assurdo, ma non è impossibile. Tuttavia, per il team austriaco, avere Max Verstappen al via del Gran Premio d’Austria resta assolutamente prioritario. Non solo per puntare alla vittoria nella gara di casa, ma anche per preservare il legame con il pilota che, se incrinato ulteriormente, potrebbe avere conseguenze ben più ampie sul futuro di entrambi.

