E’ il male dei piloti. E ormai ci scherzano anche su: ma ‘ndo vai se la sindrome compartimentale non ce l’hai. Sotto i ferri per il problema alle braccia ci sono finiti proprio tutti negli ultimi anni e non è raro che alcuni piloti passino in sala operatoria anche due volte a stagione. In MotoGP ci fanno i conti tutti quanti e non c’è rookie che, dopo appena qualche gara nella massima categoria delle corse in moto, non si ritrovi a approfittare di qualche pausa per sottoporsi al necessario intervento chirurgico. Sembra che anche Pedro Acosta faccia già i conti con questo problema e che lo staff medico a cui si è affidato sta valutando con grande attenzione se e quando intervenire.
In Superbike lo scenario non è tanto diverso. E l’ultimo in ordine di tempo a finire sotto i ferri è stato il leader della classifica mondiale, Nicolò Bulega. Lo ha annunciato lui stesso, con l’ormai classico messaggio – con tanto di foto sorridente – pubblicato sui profili social. Spiegando che comunque sarà pronto per il prossimo appuntamento della Superbike del 19 aprile a Assen, l’università delle motociclette. Pochi giorni di riposo, quindi, e Bulega potrà ricominciare a allenarsi dopo la tappa obbligatoria all'Ospedale dell'Oglio Po, a Cremona, dal professor Alessio Pedrazzini.
“Con questa patologia, ormai molto diffusa nel mondo del motociclismo, Nicolò faceva i conti dallo scorso inverno – hanno fatto sapere dal Team Aruba - Poi è peggiorata durante il round australiano e ancora di più lo scorso fine settimana a Barcellona, dove un forte dolore ha rischiato di limitare le prestazioni dell’attuale campione del mondo Supersport e attuale leader della classifica del campionato mondiale Superbike”. Una notizia, questa, che rende ancora più significativi i risultati che Bulega è riuscito a mettere nel sacco proprio a Barcellona: secondo in Gara1 dopo aver dominato fino all’ultimissimo giro, secondo in Gara2 e quarto in Superpole Race.
A Assen, tra una ventina di giorni, il leader della classifica mondiale potrà quindi fare i conti anche con un problema in meno. Tra l’altro su un circuito che da sempre è tra i suoi preferiti. “E' una pista che mi piace molto – ha detto proprio dopo Gara2 di Barcellona - Penso di poter essere veloce, anche perché il disegno del circuito si adatta bene al mio stile di guida. Ovviamente sarà una storia diversa rispetto a quando ero in Supersport, ma l'anno scorso ho ottenuto la pole e due vittorie. È un circuito che mi piace molto e non vedo l'ora di correrci con la Panigale V4R, che mi piace altrettanto. Non so se potrò vincere, ma anche il podio sarebbe un gran bel risultato”.