Se si prendono in mano i fogli contenenti tutti i cronologici della prima Sprint Race della MotoGP 2024 in Qatar, si nota abbastanza facilmente che Jorge Martín (primo) e Pecco Bagnaia (quarto) hanno girato praticamente con lo stesso ritmo. Lo spagnolo è partito dalla pole e ha sempre mantenuto la testa della corsa, mentre il campione del mondo in carica - dalla seconda fila - nulla ha potuto contro l'impetuoso attacco di Aleix Espargaró a tre giri dalla bandiera a scacchi, che l'ha spinto giù dal podio del sabato. Primissimi passaggi sull'1'52 basso per Pecco e Jorge, prima di salire sul ritmo del 52 alto a metà Sprint e chiudere con dei 53 abbondanti tra il nono e l'undicesimo - nonché ultimo - giro. La KTM di Binder e in particolar modo l'Aprilia di Espargaró, invece, nel finale di Sprint sembravano decisamente più pimpanti della Desmosedici GP24. Il cronometro, come spesso accade, se n'è accorto: Brad e soprattutto Aleix - esclusi i primissimi giri - sono stati più veloci delle Ducati ufficiali. Domani la distanza di gara raddoppierà e questo, sicuramente, è un dato che fa riflettere. Anche perché, in zona mista dopo la Sprint Race, l'ufficio-facce di Martín e Bagnaia non comunica nulla di buono: Jorge e Pecco, nonostante un rispettivamente ottimo e onestissimo risultato, sono apparsi marcatamente preoccupati.
Lamentano entrambi un problema di vibrazioni. Per Pecco è la prima volta in questo 2024, mentre Jorge aveva già riscontrato il difetto nei test di Lusail di dieci giorni fa. Ieri tutto sembrava risolto per il madrileno, invece il chattering sulla Desmosedici si è ripresentato improvvisamente a metà della Sprint Race (un replay fornito dalla regia internazionale poco dopo la bandiera a scacchi ha evidenziato nitidamente le vibrazioni che l'avantreno di Martín pativa in approccio di curva uno). Le perplessità aumentano quando Jorge, ai microfoni Sky di Sandro Donato Grosso, preferisce schivare e non approfondire la natura di questi problemi. Pecco, dall'altra parte, trasmette due indicazioni importanti: "Aleix era nettamente il più veloce e anche Enea (Bastianini, ndr) ha avuto queste vibrazioni". Vuol dire che praticamente tutte le Ducati ufficiali (Franco Morbidelli per il momento va escluso da queste considerazioni visti gli avvenimenti di questo inverno) stanno soffrendo di chattering. L'unica differenza, tra Pecco e Jorge, sembra essere l'origine del problema: le vibrazioni partono dall'anteriore per Martín, dal posteriore per Bagnaia. È una spia che si accende in casa Borgo Panigale, che non può dormire sonni tranquilli. Anzi, questa sarà con tutta probabilità una notte di lavoro. Bisogna tenere salda la supremazia in MotoGP, perché KTM e Aprilia adesso sono davvero vicine.
"Abbiamo fatto un bel ritmo - ha raccontato Jorge a Sky - soprattuto ad inizio gara. Dopo non era così facile mantenere un passo competitivo, non so come mai abbiamo sofferto rispetto a Brad e Aleix. Speriamo domani di riuscire a fare uno step in avanti perché di certo il ritmo che abbiamo avuto oggi non basterà per vincere. Durante il weekend riuscivo a guidare comodamente sul passo dell'1'52 e mezzo, invece in gara faticavo a stare sul 52 alto, perché si è rappresentato il problema delle vibrazioni che abbiamo avuto nei test e domani speriamo di trovare una soluzione per ritrovare il nostro 52 e mezzo costante. Se il chattering arriva improvvisamente? Non voglio e non posso parlare tanto di questo problema, posso dire che è un problema che aumenta col passare dei giri, ma sicuramente lo risolveremo".
Poi si passa Bagnaia, che appare tutt'altro che soddisfatto del suo primo sabato stagionale: "Sicuramente le sensazioni rispetto ai test sono un po' diverse, fatico un po' di più. Purtroppo le cose si sono un po' compromesse per colpa del mio giro in qualifica dove ho sbagliato la penultima curva (ne abbiamo parlato qui). Altrimenti partire dalla pole o dalla prima fila avrebbe cambiato tutto. In ogni caso sto avendo molto chattering sul posteriore e dobbiamo risolverlo, anche se comunque possiamo dire che sia stata una Sprint positiva. Quale sarebbe stato il mio potenziale senza questo problema? Secondo me io, Martín e Binder giravamo sullo stesso passo, mentre Aleix andava nettamente più forte. Non so come sia stata la sua gara, ma se Aleix si fosse trovato davanti avrebbe sicuramente avuto il ritmo per vincere; nella fase finale della Sprint era nettamente il più veloce. Io alla fine ero in difficoltà perché, non potendo più sfruttare la percorrenza a causa delle vibrazioni sul posteriore, ho dovuto cambiare un po' stile di guida e la moto in usciva di curva tendeva a pompare molto di più. Purtroppo è la prima volta che riscontro questo problema, nei test non si era mai presentato, forse perché non avevo mai seguito nessuno da vicino. Comunque è solo la Sprint Race del sabato del primo weekend, attenderei prima di tirare delle conclusioni. Il potenziale vero si vede più alla domenica, noi abbiamo già in mente qualcosa per domani. Alla fine questa moto ti permette di entrare più forte in curva e queste vibrazioni potrebbero indicare che il setting dello scorso anno vada leggermente cambiato".