Quattro vittorie su sei gare, leadership del Mondiale e una forma che può ancora migliorare. Oscar Piastri si è preso la Formula 1 con un inizio di stagione straordinario, staccando tutti alle sue spalle, perché la classifica parla chiaro: Lando Norris indietro di sedici punti, Max Verstappen di trentadue. Ha fatto la differenza, nonostante l’uscita di Melbourne e un fine settimana opaco a Suzuka, comunque concluso sul podio. E non ha tradito le aspettative, perché la terza stagione nel circus doveva essere quella della verità: finora era stato veloce ma poco costante, alternando lampi a gare decisamente sottotono, ma il 2025 è stato sin qui tutta un’altra storia.

Si è preso la McLaren, quasi distruggendo Lando Norris, che invece ha tradito le aspettative: doveva essere la “sua” stagione, complice una MCL39 imbattibile, ma Oscar l’ha sorpreso, concedendogli solo una vittoria nonostante l’inglese, quantomeno in termini di velocità pura, sia lì a lottare. La differenza la fa la gestione di gara, dove Piastri si esalta, e a Miami lo si è visto ancor più in maniera evidente. Dopo una qualifica non brillante e una prima curva altrettanto caotica le due McLaren dovevano inseguire, e per vincere serviva passare Max Verstappen: Piastri lo studia, e alla prima occasione lo passa d’astuzia, portando Max ad allungare troppo la frenata e bruciandolo poi in uscita di Curva-1; Norris invece impazzisce, lo attacca più volte senza mai concretizzare un sorpasso che arriverà solo tre giri più tardi, quando ormai Oscar aveva già salutato tutti.
Una differenza tra i due che sta tutta lì, in quelle due azioni, perché Piastri è stato lucido nel capire come attaccare un duro come Verstappen, Norris molto meno. È veloce, e in questo momento sembra non sbagliare un colpo, sfruttando al massimo tutto il potenziale di una MCL39 dominante: in gara sono una cosa sola, al contrario di un Lando che sembra correre sempre al limite. Un atteggiamento che si rispecchia anche una volta scesi dalla vettura: Oscar è rilassato, composto persino nell’esultare, tanto che in molti lo hanno paragonato a Kimi Raikkonen, l’Iceman per eccellenza, mentre Lando è spesso stizzito, nervoso, e forse incapace di godersi a pieno anche le vittorie. Era solo questione di tempo e in McLaren lo hanno aspettato, persino rinnovandogli per altre tre stagioni il contratto a inizio marzo, ancor prima di scendere in pista in Australia.
Oggi è il protagonista indiscusso, capace di annientare il compagno di box e di fregare Max Verstappen, che nel 2025 ha dimostrato ancora una volta di essere tra i migliori della storia. È tornato a essere l’Oscar dominante visto nella scalata alla Formula 1, capace di vincere all’esordio tanto in F3 quanto in F2, lo stesso che ancor prima di debuttare tra i grandi aveva stupito tutti rifiutando l’Alpine, forte di un accordo nascosto alla perfezione con Zak Brown e la McLaren. Adesso manca solo un ultimo step, in qualifica, perché è lì che ancora non riesce a fare la differenza: “solo” due pole position messe a segno, in Cina e poi in Bahrain, addirittura una in meno di Verstappen nonostante una RB21 non perfetta. Storicamente il giro secco non è mai stata la sua arma migliore, ma in una Formula 1 dove tutto è portato al limite non sempre vincere partendo dalla quarta posizione come a Miami è possibile. Un ultimo tassello per affermarsi tra quelli giusti, piloti che alla prima occasione non sbagliano e c’entrano l’obiettivo. Piastri se lo augura, i suoi avversari meno, perché non va dimenticato che questa, nonostante non sembri vista la sua sicurezza, è solo la sua terza stagione in Formula 1.
