La vida en rojo. Si chiama così l’approfondimento di DAZN Spagna che sta tenendo incollati alla tv gli appassionati spagnoli e che, inevitabilmente, arriva con il suo eco anche in Italia. E’ successo qualche giorno fa, quando anche noi di MOW abbiamo raccontato delle dichiarazioni dell’ex meccanico di Hayden sui due anni di Valentino Rossi in Ducati e succede di nuovo adesso. Sì, perché di rivelazioni che faranno discutere ne sono uscite fuori altre e questa volta direttamente dalla bocca di Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo, infatti, ha raccontato che nel 2018 fu lui a convincere Alberto Puig che Jorge Lorenzo sarebbe stato il miglior pilota per il Team Honda Repsol.
Solo che il motivo, come lo stesso Marquez ammette con una sorta di ghigno soddisfatto, fu tutt’altro che nobile. “Avevo capito – dice Marquez – che Jorge Lorenzo con la Ducati avrebbe vinto e che, quindi, avrebbe potuto essere un avversario fin troppo temibile per il titolo mondiale e così dissi a Alberto Puig che avrebbe dovuto provare a prenderlo. Gli dissi che la migliore strategia sarebbe stato prenderlo noi, altrimenti avrebbe vinto con Ducati, perché Lorenzo è Lorenzo”. Una attestazione di stima da una parte, una mossa da vero stratega dall’altra. Sta di fatto, però, che quando poi Lorenzo è effettivamente arrivato in Honda non ha trovato le stesse possibilità che invece era riuscito a costruirsi in Ducati.
Nonostante un inizio veramente difficile raccontato dallo stesso Lorenzo sempre in La vida en rojo. “Nel 2015 avevo capito – dice – che Yamaha preferiva mediaticamente Valentino Rossi a me. Avevo vinto il titolo, ma non mi mostravano grande entusiasmo e lì è maturata l’idea di andarmene”. E è qui che arriva l’altra chicca dell’intera puntata. Sì, perché entra in scena Gigi Dall’Igna che, con fare serafico, tira una gran bordata (forse involontaria o forse no) a Andrea Dovizioso. “Avevamo capito – dice l’ingegnere italiano – che ormai eravamo pronti per vincere, avevamo tutto per vincere il titolo, ma ci mancava un campione”. Da qui la decisione di contattare Lorenzo, sapendo che l’avventura con Yamaha era agli sgoccioli dopo nove anni e tre titoli mondiali.
Storia già nota. Così come è noto, però, che poi a sfiorare davvero la vittoria del titolo con Ducati non fu “il campione”, ma proprio Andrea Dovizioso, con Lorenzo rimasto impantanato nell’impronta che Yamaha gli aveva lasciato. “All’inizio – spiega ancora il cinque volte campione del mondo – era come se pretendessi di guidare la Desmosedici come avevo guidato fin lì la M1. Poi ho cominciato a capirla e ero convinto che nel 2018 sarebbe andato tutto bene, ma l’inizio è stato terribile e c’è stato anche quell’incidente in cui anche Dovi è caduto. Cominciai a sentire voci secondo cui stavano pensando di rimpiazzarmi con Danilo Petrucci che costava dieci volte meno di me e è lì che è arrivata la telefonata di Alberto Puig. Praticamente quando ho cominciato a vincere con la Ducati mi ero già accordato con Honda”.