Poteva essere l’occasione della vita per Lando Norris, ma tra un Max Verstappen troppo grande per essere battuto e una serie di pasticci condivisi con il team, il mondiale del 2024 è sfumato. Una corsa al titolo iniziata a Miami, la gara della svolta e della prima vittoria in F1, che ha segnato l’inizio della rincorsa a Red Bull, nonché la vera grande occasione per Lando. Da lì, altre due vittorie, in Olanda, a casa del suo rivale e a Singapore, non senza uno spavento quando, in apparente controllo, perdeva pericolosamente la sua McLaren sfiorando la catastrofe.
Ma di errori come quello l’inglese ne ha commessi tanti, a conti fatti troppi per competere contro un Verstappen che, di contro, nonostante le difficoltà tecniche della Red Bull, ha mantenuto sempre tutto sotto controllo. A giocare un ruolo fondamentale sono state le tante pole sciupate al via con delle partenze spesso a rilento, così come la poca incisività con cui, invece, avrebbe dovuto spaventare gli avversari: “Sono qui per vincere”. Lando vinceva sì, ma senza fare paura.
Una chance mondiale sfumata nonostante, per gran parte di questo campionato, Norris abbia potuto godere della macchina migliore del lotto, la più costante e sempre in crescita, perlomeno fino al Brasile. Nel frattempo Ferrari lottava contro un pacchetto di aggiornamenti sciagurato, che aveva solo evidenziato i limiti della SF24 e Mercedes, al netto delle vittorie a Silverstone e a Spa, non è mai stata una vera minaccia.
Un aggiornamento dopo l’altro, la McLaren ha iniziato a dominare, lasciandosi, apparentemente, gli avversari alle spalle, compresa una Red Bull che sino a qualche gara prima sembrava poter ripetere quanto fatto nel 2023. In Formula 1 però, per vincere non serve solo il mezzo tecnico: c’è bisogno dell’intero pacchetto, un qualcosa che, come sottolineato da Andrea Stella, team principal della squadra inglese, questa stagione non c’è stato. “Come squadra non siamo ancora al livello delle prestazioni della nostra vettura, dobbiamo crescere”, ha ripetuto più volte nell’ultima parte di stagione.
Lando ha dimostrato di aver talento, ma questo non basta, così come non è bastata la sola vettura migliore per la Mclaren: alla lunga, oltre al talento è necessario essere pronti, lucidi, capaci di gestire anche i momenti più complessi nel migliore dei modi. In questo, Verstappen è stato un maestro: duro in pista, a volte oltre il limite, come in Austria, ma sempre pronto a cogliere ogni opportunità.
Nel 2025 poi, sarà si una nuova sfida, ma con un rivale in più, quell’Oscar Piastri ancor più ingombrante di quanto lo sia stato quest’anno. L’australiano, al netto di una partenza a rilento, nella parte centrale di stagione ha saputo tenere il passo del suo compagno di squadra, nonostante una sola stagione di F1 alle spalle contro le ormai sei dell’inglese. Taciturno, concentrato e poco incline ai vistosi festeggiamenti, al netto della sua esperienza ha quasi convinto più di Lando: questione di “killer instinct”, lo stesso che invece Norris è sembrato non avere del tutto.
Come se non bastasse, il prossimo anno, oltre al compagno di box, vedrà altri mattatori pronti a voler scrivere la storia. Ferrari, con la super coppia Leclerc-Hamilton, sogna una vittoria che manca ormai da 17 anni: da un lato Charles, da anni ormai al fianco del cavallino, nei momenti bui e in quelli di luce e che, dopo Verstappen, è stato il pilota che meglio ha fatto considerata la competitività del pacchetto in questo 2024; dall’altro Lewis, il pilota più vincente di questa F1 pronto a ripartire daccapo, con la stessa fame di quel ragazzo inglese che nel 2013 si buttò a capofitto nel progetto Mercedes, una scelta che lo inscriverà nell’olimpo del motorsport. In Mercedes ci sarà Russel, che Lando lo ha già battuto nel 2018, quando i due si ritrovarono a essere i favoriti per la conquista del titolo in F2; lo stesso George che, al netto di qualche dubbio iniziale, quest’anno ha dimostrato di poter essere il pilota su cui Mercedes può puntare in vista di un 2025 all’attacco. Infine, ci sarà il “solito” Max, l’amico diventato “nemico” nel corso dell’anno e che ogni qual volta ha potuto, in un modo o nell’altro ha causato più di qualche grattacapo al giovane inglese.
Se il 2024 fosse la più grande occasione della vita è presto per dirlo, ma sicuramente è stata una prima vera occasione persa. Un anno ricco di rimpianti, fatto di tanti piccoli errori dal peso specifico enorme. Il prossimo sarà invece quello della verità, in cui toccherà fare l’ultimo step, il più difficile ma allo stesso tempo quello più importante. Un anno da dentro o fuori, in cui sbagliare non sarà più concesso.