Partiamo dalla base: cos’è lo snus? Lo snus è una variante del tabacco senza fumo, popolare nei paesi nordici ma ormai, a quanto pare, diffuso anche tra chi cerca la prestazione pura. Nello specifico, lo snus è una sorta di tabacco da masticare che può essere loose, quindi venduto sfuso, oppure portioned, commercializzato in piccole bustine che ricordano quelle per il tè, abbastanza piccole per essere posizionate tra il labbro superiore e la gengiva. Da lì, la nicotina e gli altri composti vengono assorbiti attraverso la mucosa orale. Lo snus non si mastica né si ingoia e può essere lasciato in bocca per un periodo che varia dai 15 ai 60 minuti.
Se lo snus è in sostanza tabacco in bustine monoporzione da cui estrarre il succo, diverse aziende (tra cui Velo, sponsor McLaren in Formula 1) ne hanno sviluppato una versione più sofisticata, un fratellino pulito e moderno. Nel caso di Velo non c’è tabacco, ma solo nicotina estratta chimicamente e mescolata con fibre vegetali e aromi. Velo è uno snus che non lascia impronte, più discreto e, soprattutto, perfetto per chi ricerca gli effetti della nicotina senza portarsi dietro l’odore, i rischi e la pesantezza del tabacco.
Se ne parla molto nel motorsport perché in un mondo così orientato alle prestazioni la concentrazione è una delle capacità più allenate e determinante per i piloti, dalla Formula 1 a scendere. Lo snus fornisce una scarica di nicotina che promette livelli di concentrazione esagerati, utili in uno sport in cui ogni millisecondo conta e l’attenzione del pilota diventa fondamentale. Non ci sono effetti collaterali evidenti (almeno nel breve termine), e a differenza delle sigarette o delle e-cig, lo snus è discreto, quasi invisibile, oltre che a rilascio costante nel tempo.
Se i piloti possono sfruttarlo è perché la nicotina non rientra direttamente nel novero delle sostanze dopanti per ovvi motivi dovuti al suo utilizzo più tradizionale. In breve, se fumi è più un danno che altro per le prestazioni di uno sportivo. Eppure, oltre a falsare le prestazioni di un pilota - ma questo è tutto da dimostrare - questa piccola bustina bianca non è del tutto innocua. La nicotina è una sostanza che crea dipendenza, assuefazione (riducendone i benefici) e trasformarsi in un’abitudine difficile da scrollarsi di dosso. C’è poi la domanda che si fanno molti: lo snus dà davvero un vantaggio in pista o è solo il marketing delle grandi aziende che va a colpire una schiera di emulatori? Difficile dirlo.
Eppure, nel mondo delle competizioni il chiacchiericcio intorno a queste bustine si fa sempre più insistente: si parla di giovani piloti che, all’occasione, si infilano discretamente un sacchetto sotto il labbro per affrontare le sessioni più determinanti in pista con il cervello più acceso del normale. In fin dei conti non sarebbe nulla di nuovo, anzi: in passato i piloti non si facevano grossi problemi ad assumere potenti antidolorifici, anestetici e, su tutti, massicce dosi di novocaina.
Sta di fatto che, in un motorsport che vive ancora di leggende e rituali, lo snus sembra aver trovato un suo posto nella valigia di molti piloti. Difficile capire se durerà, se ha vantaggi comprovati, se verrà regolamentato o se, addirittura, le federazioni a capo dei diversi campionati prenderanno una posizione netta in merito. Di certo lo snus sta diventando ben più che un chiacchiericcio tra i camion dei campionati Gran Turismo.