Maverick Vinales: 10 e lode - Pole, gara Sprint e GP domenicale sempre (o quasi) davanti a tutti. Una rimonta incredibile nella gara lunga visto che una pessima partenza lo aveva relegato in 11ma posizione. Ma in questo fine settimana non ce n'era per nessuno e BatMav si impone in una delle gare più rocambolesche degli ultimi anni. Il voto è un 10 e lode nonostante il travestimento.
Pedro Acosta: 9,5 - Aspettiamo la prima vittoria per dedicargli un dieci solo perché l'impressione è che non ci sarà molto da aspettare. Appena fuori dal podio sabato il giorno dopo si toglie lo sfizio di prendersi il record di pilota più giovane a guidare una gara di MotoGP. Dopo di lui la prima KTM è quella di Binder in nona piazza. Aggettivi finiti.
Trofei del Cota: 2 - COTA, per chi non lo sapesse, sta a Circuit of the Americas. Alla premiazione dei piloti in tutta Italia e mezza Europa si è alzato un gemito di schifo quando sono comparse le "coppe" della premiazione: due corni non ben identificabili per il 2° e il 3° e un manubrio vincitore del concorso indetto presso la scuola materna di Waco, Texas. Almeno due semi-manubri no? Va detto che dopo aver visto Sonic sbaidierare tutto è lecito.
Cheerleaders del COTA: "Diobò" - è il commento tecnico di Enea Bastianini quando entra nel retropodio accolto da cotanta presenza.
Enea Bastianini: 8 - Porta a casa il terzo posto ed è la Ducati migliore della domenica. Nella Sprint è sesto ma il migliore degli italiani, non proprio un week end entusiasmante ma che lo porta al secondo posto della classifica mondiale a soli 21 punti da Martin. In attesa di conferme.
Pecco Bagnaia: 6 - da rosso a grigio nel giro di un fine settimana. In un week end non facile per le Ducati Pecco non brilla; 8° sabato, 5° domenica ma il peggiore delle Desmosedici 2024 in pista. Limitano i danni le disgrazie altrui ma attenzione a mettere la parola fine, Bagnaia è quello che ha recuperato 91 punti su Quartararo in mezza stagione...
Aleix Espargaro: 6 - non per quello che ha fatto vedere in pista ma per come è andato a complimentarsi con il suo compagno di squadra al parco chiuso. Per altro anche lui aveva vinto l'anno scorso a Silverstone recuperano dalla 12ma posizione. Evidentemente in Aprilia piace così.
Marc Marquez: 4 - dopo il secondo posto nella Sprint e vedendolo nella prima metà del GP sembrava (quasi) tornato il Marquez pre-infortunio. Una volta arrivato in prima posizione si emoziona e pensando di avere anche lui una Honda si stende. Se continua così riuscirà a farsi amare dagli hater, la lunga via della redenzione è stata imboccata.
Honda: 2 - ok, è come sparare sulla croce rossa, non ne andiamo fieri. Ma non si può non sottolineare quella che senza andare a cercare negli annali siamo pronti a giurare sia una delle peggiori prestazioni di sempre: 3 piloti su 4 caduti mentre lottano nelle posizioni di coda e Luca Marini che resta incolpevolmente in piedi per finire ultimo a 33 secondi dall'Aprilia. Forse avrbbe fatto meglio a buttarsi a terra pure lui.
Ducati: 6,5 - dopo tre gare non è più la moto da battere? Se Marquez non si fosse sdraiato nessuna delle Desmosedici GP24 sarebbe salita sul podio. Non esageriamo, non è certamente il caso di farne un dramma ma qualche domanda fossimo in Gigi (Dall'Igna) ce la faremmo.
Yamaha: NC - qualcuno dice che ci fosse l'hospitality Yamaha nel paddock di Austin, ma probabilmente non avevano messo la sveglia e in pista non si sono visti. Il pilota più pagato della MotoGP non va oltre la 15ma e 12ma posizione (12, come i milioni di euro all'anno).
Casey Stoner: 3 - In una intervissta recente il nostro ha affermato0 che una volta sì che erano piloti veri, non come adesso che le moto sono tutte uguali e i piloti non fanno la diferenza. Ecco, qualcuno lo spieghi anche a Maverick Vinales e PedroAcosta visto che loro sono sui due gradini più alti del podio e i loro compagni di marca viaggiano dal 7° posto in giù. Stima e affetto immutati per il grande Casey, ma stavolta...
Motocross: 1 - nel senso di nemico pubblico n° 1. In pochi giorni di distanza il Dovi e Petrux si sono presi un bello spavento (e non solo loro) e si sono frantumati qualche osso. Forse avevano ragione gli americani ad allenarsi con il flat track (che vive nella sua versione evoluta nel Ranch di Tavullia... così, per dire).