A Imola non è ancora domenica e gli spalti sono colmi di tifosi italiani, già pronti a scaldare la Formula 1 con l’entusiasmo tipico del bel paese. Di orgoglio tricolore all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari ce n’è tantissimo, a partire proprio dal mondiale che vede correre sì, la Ferrari e la Racing Bulls, ma anche Andrea Kimi Antonelli, il primo pilota di Formula 1 italiano in quattro anni. Limitarsi a osservare solo il mondiale sarebbe un peccato però, perché tra una sessione e l’altra, in pista a Imola scendono le categorie di supporto del mondiale, che di talenti italiani sono ricche. Noi di MOW abbiamo avuto il piacere di conoscere più da vicino l’universo della Formula 2 dagli occhi di Leonardo Fornaroli, campione in carica di Formula 3, che ci ha raccontato di quanto sia speciale correre a Imola e di come l’esempio di Kimi Antonelli sia importante per i suoi coetanei.

Classe 2004, nato e cresciuto tra Piacenza e i circuiti italiani, Leonardo Fornaroli è uno dei piloti più promettenti della sua generazione. Con i colori di Invicta Racing, l’italiano ha debuttato proprio quest’anno in Formula 2, l’ultimo step prima del mondiale: “L’inizio della stagione è stato positivo, abbiamo subito dimostrato un buon passo in qualifica e anche in gara abbiamo del potenziale, dobbiamo aggiustare qualche errorino” ci ha raccontato alla vigilia del weekend. Il suo debutto è stato subito fedele alle aspettative, perché al momento il piacentino, che nel 2022 ha concluso la stagione in FRECA primo tra i rookies per laurearsi campione di Formula 3 l’anno successivo, si trova terzo in classifica di campionato. Ciò nonostante, le difficoltà non mancano: “Non è facile essere subito perfetti passando dalla Formula 3. La vettura è molto diversa, più pesante e potente e quindi più difficile da gestire anche con gli pneumatici” ci ha spiegato.

“Arrivare in Formula 2 come campione di Formula 3 a me non cambia tanto, perché qualsiasi risultato io ottenga approccio sempre le gare nello stesso modo. Mi concentro su me stesso e do il massimo” ha continuato l’italiano, che in Formula 2 è già uno dei favoriti per il titolo. Durante il round di qualifica Leonardo è riuscito a conquistare la quarta piazza per la griglia di partenza della gara Feature, mentre è arrivato settimo sotto la bandiera a scacchi della Sprint. E, ovviamente l’obiettivo durante il round di casa rimane lo stesso: “Essere qui è bellissimo, anche perché è una delle mie piste preferite. Poi correre davanti al tifo italiano mi da una carica pazzesca, mi rende sempre più felice e motivato di scendere in pista e dare il massimo”. In più, il circuito di Imola ha un posto speciale nel cuore di Leonardo: “Qui ho visto la prima gara di mio papà e sono salito su un podio per la mia prima volta insieme a Kimi Antonelli. Di lui sono davvero orgoglioso, gli auguro il meglio per il futuro. Ora tocca a me, cercherò di raggiungerlo in Formula 1”.

Mentre ci fa vedere la foto insieme a Kimi Antonelli, con cui l’italiano è cresciuto negli stessi paddock, condividendo anche la stessa griglia nel 2022, in FRECA, e ci racconta di lui si percepisce quanta stima ci sia. Anche perché fare questa vita non è sempre facile: c’è da fare i conti con la pressione e i sacrifici: “Io sto facendo quello che amo, quindi fondamentalmente sto a posto, ma questo è uno sport per cui bisogna avere tanta dedizione e motivazione, anche fuori dalla pista” ci ha spiegato Leonardo. "Se non hai voglia veramente non riesci a trovare il giusto equilibrio. L’unica cosa negativa, a cui però ci si abitua perché si comincia già dai bambini sui kart, è che si viaggia tanto e si sta molto spesso fuori da casa".
"Credo che a me riesca bene fare il pilota a vent’anni però" ci dice sorridendo, con la consapevolezza di chi sa davvero qual è il proprio obiettivo. Imola è già un posto speciale per Leonardo, che ha deciso anche di dedicare il suo casco al suo papà, con una livrea speciale ispirata a quella con cui correva Fornaroli Senior, proprio per celebrare quella prima volta sul podio. Nel 2025 il pilota di Invicta ci è già salito due volte, prima in Australia, poi in Bahrain, dimostrando sempre delle ottime qualità, quindi il potenziale per potersi replicare a Imola non manca, anzi.

