Un venerdì pieno di spunti, ma con sempre la solita certezza: anche a Imola, la favorita è la McLaren, che chiude la prima giornata in pista con un netto 1-2. Oscar Piastri primo, Lando Norris secondo, sia al termine delle FP1 che delle FP2, confermando le aspettative della vigilia. Nessuno sembra in grado di fermarli, tanto sul giro secco quanto sul passo gara. Eppure, a impressionare non è solo il distacco impresso agli avversari, quanto la facilità con cui pronti via entrambi riescono a fare la differenza sui sali e scendi di Imola.

Una vettura che ha nella versatilità uno dei suoi punti di forza, e in questo avvio di weekend lo ha dimostrato ancora una volta. Gli avversari diretti sono lontani, ma se sul giro secco il più vicino, tolta la sorpresa Alpine con Pierre Gasly al terzo posto delle FP2, è stato George Russell, con Max Verstappen e Charles Leclerc alle sue spalle (tutti a quattro decimi dal duo McLaren), sul passo gara è tutta un’altra storia. Alle spalle dei Papaya a sorpresa c’è la Ferrari, apparsa in forma con più carico di benzina. La SF-25 ha risposto bene sia con il monegasco che con Lewis Hamilton, che le FP2 le ha chiuse in undicesima posizione, nonostante entrambi abbiano lamentato un feeling con i freni tutt’altro che positivo. Sono veloci, non abbastanza per pensare al miracolo in casa, ma più di Red Bull e Mercedes, che se sul giro secco sono vicine, sul passo lo sono meno. Competitività che in pochi si sarebbero aspettati, soprattutto considerato che, almeno sulla carta, tra le tre Ferrari sarebbe dovuta essere quella più in difficoltà. Una boccata d’aria, importante per cercare di puntare a un podio che, archiviato il venerdì, non sembra poi così lontano.

Per la Red Bull invece, l’immagine di giornata è quella di un Max Verstappen che, deluso e rabbioso, colpisce più volte il volante della sua RB21 durante le FP1. La vettura scivola e l’olandese non ha feeling sul posteriore, nonostante il grande lavoro portato avanti soprattutto in ottica qualifica: Max sa che per compiere un’altra delle sue imprese sarà fondamentale partire il più avanti possibile, ma al momento sembra non esserci storia. C’è però un dato che, al termine della giornata, potrebbe far accennare un sorriso al numero #1, ed è il distacco su Yuki Tsunoda: solo un decimo, sintomo che c’è sicuramente del potenziale da estrarre.
Stesso copione per Mercedes, ancora alla ricerca del giusto compromesso sulla W16, sia da un punto di vista meccanico, con diverse altezze provate, che aerodinamico. Guardando la classifica però, se al termine delle FP2 George Russell è quarto, meno bene ha fatto Kimi Antonelli, addirittura 18°: l’italiano ha commesso un errore durante il suo time-attack, tagliando la chicane della Variante Alta. Nessun campanello d’allarme, ma solo necessità di migliorare, come confermato da Kimi a Sky Sport: “Ho trovato il traffico, ma ho anche commesso un errore al primo giro con la Soft e non sono riuscito poi a raffreddarla, perdendo il grip. Il giro di qualifica è stato un casino, ma so dove migliorare. Sono contento del long-run, il passo è buono. Bisogna trovare il passo sul giro secco, non è stato il massimo non trovare il tempo ma il feeling è buono e voglio migliorare”.
Tra gli altri, oltre a Pierre Gasly sorprende Isack Hadjar, che chiude la prima giornata in pista al settimo posto: il francese continua a confermarsi, rispondendo nel miglior modo possibile ai commenti fatti da Helmut Marko nel Media Day, con il super consulente che si era detto sorpreso dalle prestazioni del rookie di Racing Bulls. Ancora deludente invece l’Aston Martin, nonostante la fiducia in vista del fine settimana italiano: Fernando Alonso è 14°, Lance Stroll 17°. Gli aggiornamenti portati sembrano non rispondere, per l'ennesima volta, con la squadra inglese che continua ad andare sempre più indietro. La genialità di Adrian Newey serve più che mai...
