Cala il sipario su quella che è stata la prima giornata in pista a Imola, con i piloti che si sono dedicati alle varie attività dedicate ai giornalisti in giro per il paddock. Chi ha, ovviamente, catturato l’attenzione di tutti è stato Andrea Kimi Antonelli, l’eroe di casa, che riporta la bandiera tricolore in pista a Imola dopo ben quattro anni. Tra le attività coi compagni di classe, che ha invitato a passare il weekend con lui, e briefing con il suo team per preparare al meglio il weekend, l’italiano è stato sommerso di domande da tutti i giornalisti. Il momento più particolare della giornata però è stato quando durante la conferenza stampa gli è stato chiesto della famosa lettera di Sir Lewis.

Il sette volte campione del mondo infatti gli aveva lasciato nel motorhome usato per le gare europee una lettera, dove gli lasciava la benedizione per il debutto in Formula 1. Antonelli ha avuto modo di leggerla solo in questi giorni, proprio perché ancora il calendario non aveva visto l’inizio della parte europea della stagione, e quando gli è stato chiesto di raccontare il momento in cui l’ha trovata il pilota della Mercedes ha subito sorriso. “In quella lettera ho visto quello che da fuori non si può notare di Lewis, il suo lato più umano in assoluto. Lui è molto più di un pilota e leggere il suo messaggio mi ha riempito il cuore” ha detto Antonelli.

Nonostante non abbia voluto specificare cosa esattamente Sir Lewis gli abbia scritto, anche giustamente - uno di quei portafortuna da tenere ben protetti - Kimi ha comunque raccontato di come, proprio in questo weekend, sia stato speciale trovarsi questo regalo: “Ricevere una lettera del genere da una figura come lui, che ha già dato tantissimo allo sport ma è ancora lì a cercare di fare il suo meglio è bellissimo. Nel messaggio c’era anche qualche consiglio che ora uso come motivazione per andare ancora più forte. Terrò la lettera appesa al muro, dove l’ha lasciata lui, perché ogni volta che entro lì la vedo e mi ricordo cosa vuol dire”. E con una benedizione del genere, proprio durante la gara di casa - e del cuore, come l’ha definita il bolognese - è unico.

