Johann Zarco vince in Francia, con 20 secondi su Marc Marquez - quando si sono trovati a parità di condizioni i secondi erano solo otto - quella che probabilmente verrà ricordata come la gara dell’anno. Per emozioni, almeno. Perché la prima parte ha un valore tecnico nullo, l’organizzazione latita, il rischio è altissimo, i valori in campo ridicoli. Poi però tutto cambia quando il francese si esibisce in un backflip davanti a un pubblico (da record) commosso e urlante, oltre al fatto che anche in termini di corsa al titolo Le Mans si rivela fondamentale: Marc Marquez inaugura la sua fuga, difficile che qualcuno riuscirà a spostarlo dalla prima posizione, mentre Bagnaia torna a casa col primo zero in un weekend di gara da quando esistono le Sprint. Dura, durissima per lui. E tutto attorno gli altri, con le GP24, crescono: lo fa Alex Marquez (che però domenica sbaglia) così come Fermín Aldeguer, due volte terzo al traguardo e di certo pronto a spiegare al mondo perché Ducati ha deciso di scommettere su di lui.
Rinasce Pedro Acosta, finalmente. Lo si immagina in maniera sempre più nitida e definita con una Ducati gialla sotto al sedere, che poi sarebbe uno dei motivi per cui Honda avrebbe fatto un’offerta faraonica a Jorge Martín: in HRC volevano Acosta, Acosta voleva una Ducati - per giocarsela con Marquez e Aldeguer - e Albert Valera, manager del rookie maravilla ma pure di Jorge Martín, avrebbe proposto quest’ultimo. Il quale, attualmente, sta cercando di sfruttare una clausola sul suo contratto per sbattere il portone di Aprilia e raggiungere il suo Capitano in Honda.
Di questo e di tanto altro parliamo nel nostro Hangover, il DopoGP di MOW per il Gran Premio di Francia a Le Mans.
