Erano appena passate le undici quando, nella parte finale del circuito di Barcellona, una Ferrari SF-23 è uscita fuori pista impattando contro le barriere: al volante della vettura c’era Lewis Hamilton, in pista per il secondo giorno di test TPC programmato da Ferrari sul circuito catalano. Nessuna conseguenza per il pilota inglese, seppur lo stesso non si possa dire della monoposto, tanto da costringere Charles Leclerc, che avrebbe dovuto guidare nel pomeriggio, a restare fermo ai box.
Un avvio sfortunato, dopo i primi giri in segna all’emozione di Fiorano e la giornata inaugurale di ieri, dove l’inglese ha potuto continuare il suo lavoro di preparazione in vista della prossima stagione, peraltro approvando le modifiche alla pedaliera realizzate dalla Scuderia sulla base dei suoi primi feedback. Un incidente che, però, guardando ai precedenti esordi di Sir Lewis in una nuova a squadra, sembrerebbe quasi inciso nel suo destino. Un qualcosa di evidente, oltre che bizzarro. Era la fine del gennaio 2007 quando, in vista dell’esordio in Formula 1, Hamilton era sceso in pista a Valencia per una sessione di test privati a bordo di una Mclaren MP4-22. Durante uno dei run, Lewis perse il controllo della propria vettura a quasi 300 km\h, andando a sbattere pesantemente contro le barriere di protezione. Un impatto forte, da cui Hamilton fortunatamente ne uscì illeso. Il resto della stagione è storia, con il titolo perso all’ultima gara per una manciata di punti, nonostante si trattasse dell’anno del debutto.
Nel 2008 arrivò poi il titolo piloti, quasi a riprendersi quanto perso un anno prima in Brasile, dove a festeggiare fu Kimi Raikkonen. Dal 2009 in avanti però la Mclaren fatica, complice la rivoluzione tecnica introdotta, e Lewis decise di intraprendere una nuova sfida: a partire dal 2013 passa in Mercedes, con l’obiettivo di riportare in alto la scuderia tedesca. L’inizio è però dei peggiori, rinnovando quanto successo sei anni prima a Valencia: nel corso dei test prestagionali di Jerez, a causa di un problema idraulico Lewis perse il controllo della sua W-04, finendo in barriera al termine del lungo rettilineo che porta al tornante Dry Sac dopo appena 15 giri completati. Un inizio difficile, in una stagione che portò ad Hamilton solo una vittoria, in Ungheria, complici le prestazioni della Mercedes ben al di sotto dei diretti avversari. Difficoltà che, a partire dall’anno successivo furono solo un lontano ricordo, grazie ai sei titoli conquistati in otto stagioni: il 2014 rappresentò infatti l’inizio del dominio di Mercedes, anni in cui Hamilton gara dopo gara frantumò ogni record stabilito in Formula 1, affermandosi come il pilota giù vincente nella storia della massima serie.
Infine l’incidente di Barcellona, anche in questo caso prima dell’esordio ufficiale in gara con una nuova squadra e peraltro sempre in Spagna. Una “sfortunata” tradizione, che sin dai primi giri al volante di una Formula 1 ha accompagnato Sir Lewis nel corso della sua carriera. Quanto a Ferrari e Charles Leclerc, invece, la Scuderia dovrebbe permettere al monegasco di recuperare il tempo perso terminati i test Pirelli, che lo vedranno in azione la prossima settimana sempre al Montmelò e insieme ad Hamilton, al volante questa volta della SF-24. Dunque, per Sir Lewis tre scuderie differenti e tre inizi letteralmente col botto, seguiti poi dalla conquista del titolo mondiale la stagione successiva. Sfumato con tanto di polemica infinita nel 2021, arriverà nel 2026 l’ottavo titolo mondiale?