Di gran premi in Formula 1 ne ha corsi pochi ma Liam Lawson sa già il fatto suo e non si fa spaventare da niente e da nessuno. Il neozelandese classe 2002 si sta preparando al suo debutto con la Red Bull, squadra che lo ha cresciuto nel suo Junior Team, accompagnandolo dalla Formula 3, alla Super Formula, passando per il DTM e le ruote coperte, e che ora lo accoglie nel mondiale, per fare da spalla a Max Verstappen. Una responsabilità imponente quella di tenere testa al quattro volte campione del mondo, che già disegna un grande punto interrogativo sulla schiena di Lawson, chiamato ad essere impeccabile senza nemmeno aver corso una stagione intera in Formula 1. Il neozelandese infatti ha sostituito Daniel Ricciardo per meno di dieci gare nel 2023, quando l’australiano si era rotto il polso, mentre nel 2024 è subentrato solo a metà stagione, quindi ancora non ha avuto esperienza di quella che può essere una vera e propria annata in Formula 1.
Nonostante l’inesperienza apparente e la pressione sulle spalle, Liam Lawson non ha mai deluso Helmut Marko, che nel suo team lo accoglie a braccia aperte e con grandi vedute per il futuro - dovrebbe essere lui il giovane erede di Verstappen, in teoria, quando per l’olandese arriverà il momento di cambiare aria. La qualità del nuovo brillante della Red Bull però è un’altra: non fa distinzione, non ci pensa due volte, se c’è da combattere è il primo a farlo. Manovre al limite, da esperto, che ha imparato perché tutti i campionati in cui ha corso lo hanno messo alla prova in estremo, come la lotta al titolo nel DTM con il suo diretto avversario che lo ha spinto nel muro proprio all’ultima gara decisiva. La paura per Liam Lawson sembra non esistere, anche perché la fame che ha di vittoria prevale su tutto, anche sulle lamentele di due piloti come Fernando Alonso e Checo Perez, coloro che si sono lamentati di più delle manovre del neozelandese.
Sulla bocca di tutti per essere stato uno dei pochi a superare Verstappen nel 2023 - quando la Red Bull era una navicella spaziale confronto alle altre monoposto - e ad averlo sbattuto fuori dalle fasi più importanti delle qualifiche, Liam Lawson è stato definito un idiota da Alonso e si è beccato qualche imprecazione da parte di Perez, in delle situazioni un po’ borderline durante delle battaglie che però non sono mai state penalizzate dalla direzione gara. “Dimostrare qualcosa? No, non era mia intenzione” ha raccontato Lawson a Motorsport.com, poco prima di scoprire il suo destino come pilota Red Bull. “Penso di combattere con tutti allo stesso modo, non faccio differenze. Mi ha fatto bene ritornare a correre e sapere di saperlo fare come prima, perché anche se te lo aspetti poi finché non scendi in pista non puoi saperlo davvero” ha continuato il ventiduenne, che sapeva di doversi far notare ai piani alti ma di doversi comportare al meglio, allo stesso tempo, e quindi di dover evitare danni - anche perché i piloti rookies che hanno perso chances di avanzare in Formula 1 per gli incidenti non sono stati pochi negli ultimi anni.
La fiducia reciproca però non è mancata tra la Red Bull e Lawson, che ora ha il suo sedile tanto sognato e l’opportunità di confrontarsi e lavorare con Max Verstappen, che vede come miglior esempio secondo quanto raccontato ad Auto Motor und Sport: “Max è il migliore del mondo in questo momento e non c’è nessuno da cui posso imparare meglio di lui. Dopo ogni sessione potrò vedere i suoi dati, osservare da vicino quello che fa. Anche se sarà difficile tenere il passo sono davvero tanto contento”. Stima reciproca anche in questo caso, perché Verstappen ha sempre supportato Lawson, quindi la Red Bull potrebbe per la prima volta avere una coppia di piloti che si muovono allo stesso ritmo - rispetto agli anni passati, dove Verstappen ha asfaltato tutti. Certo, il rischio di vedere schiacciato anche Liam Lawson c’è, ma la pressione ha già dimostrato di saperla reggere bene.