E’ stato il pilota che ha in qualche modo segnato il passaggio di testimone dall’era degli americani a quella di Valentino Rossi e degli europei. Forse non ha vinto abbastanza per il talento e la tecnica che aveva, tanto che è lui stesso oggi a paragonarsi a Dani Pedrosa, ma ha messo la sua firma nell’era più gloriosa delle corse e era, di fatto, l’unico italiano capace di tenere testa ai mostri sacri degli Anni ’90. Il nome non serve quasi farlo: Luca Cadalora. Adesso, come ha raccontato a relevo.com in una recente intervista, segue le corse da appassionato, ma con gli occhi di chi le ha vissute da dentro sia come pilota che come uomo nel box. E anche come coach. Una figura che nelle corse quasi non c’era e che, manco a dirlo, ha inventato Valentino Rossi proprio insieme a quello che era stato uno dei suoi idoli da pilotino.
“Nel 2015 Valentino Rossi e io ci siamo visti a Misano – ha raccontato - Era inverno e si stava allenando con i ragazzi dell’Academy. Io ero lì a correre con la mia R1. Abbiamo parlato, ci siamo detti delle cose e la settimana dopo mi ha chiamato per VR46. Abbiamo fatto un primo test nel 2016 a Phillip Island ed eravamo entrambi contenti. E’ stato l'inizio di tre anni insieme. Per me ha significato tornare a correre. Do sempre libero sfogo al mio cuore, e se decido qualcosa lo faccio con la massima dedizione e impegno. Ottima esperienza. Interessante, divertente”. L’anno prima, il 2015, aveva segnato per sempre le corse, con Marc Marquez e lo stesso Valentino Rossi che, a detta di Cadalora, si sono messi nella condizione di vivere con un peso anche psicologico. “L'ho visto in televisione – ha raccontato ancora - e diciamo che non è stato piacevole per nessuno. Né per Rossi né per Marc: credo che ci siano stati errori da entrambe le parti e purtroppo la situazione resta irrisolta anche oggi. Ti parlo da ex pilota e ti dico che non è bene provare emozioni negative nei confronti delle altre persone. Soprattutto se continui a correre. Nel mio caso, quando ero con Rossi, non sono riuscito ad evitare che questa polemica continuasse a prescindere se l'altro potesse o meno fare qualcosa di dannoso, sportivamente parlando. Ci ho provato, perché sapevo che questo episodio, quell'emozione che ha provato Rossi, non gli faceva bene”.
Quasi un rammarico, quindi, più umano che sportivo, verso un campione a cui ha voluto bene, con cui ha lavorato e grazie al quale ha pure vissuto esperienze incredibili nel motomondiale nonostante non indossasse più il casco, con Cadalora che aggiunge: “Per tre anni con Valentino viaggiammo spesso insieme. Era incredibile, perché la gente lo amava ovunque nel mondo. Risveglia la passione ovunque vada. Lo adorano, e forse questa è stata una grande dote nella sua vita sportiva, che trascende anche le motociclette. Hai visto cosa ha costruito? Oggi molti dei piloti in corsa per vincere il campionato del mondo MotoGP vengono dalla sua Academy. Tranne Bastianini, praticamente tutti. Ti dico anche che né lui né nessun altro è Superman. Siamo tutti uomini, esseri umani con difetti e virtù. Questo vale per Valentino, Marquez e tutti quanti. Rossi è una persona normale, almeno così lo considero. Sì, ha talento e passione per le moto, è competitivo come nessun altro al mondo, ma come persona è normale”.
Di “non normale", invece, ci sarà il prossimo anno la squadra del Team Lenovo Ducati, con Luca Cadalora che, senza voler togliere nulla a Jorge Martin, sembra considerare più che giusta la scelta fatta a Borgo Panigale. “Marc Marquez mi ha sorpreso – ha concluso - Inizialmente ha trovato difficoltà, ma non mi aspettavo che fosse così estremamente competitivo. Sta molto bene. Fa parte di una squadra satellite e questo comporta molti limiti. Sì, alla Gresini sono bravi, ma non è come correre in una squadra ufficiale. Arrivare in Ducati è stata una sorpresa per tutti, perché nessuno se lo aspettava. Detto questo, e senza denigrare Martín che è grande pilota molto veloce, penso che in Ducati abbiano costruito un dream team. Ciò che verrà è bellissimo, un sogno. Potrebbe esserci battaglia e la Ducati avrà il compito di gestire bene il rapporto, ma è un classico in questo mondo”.