Luca Marini è l'unico pilota della MotoGP a zero punti. Come lui solo i tester che hanno partecipato come wild card, anzi, Dani Pedrosa ha più punti di lui. La moto non va, i problemi sembrano sempre gli stessi, eppure è praticamente impossibile sentirlo lamentarsi. Anzi. Nell'intervista rilasciata a Sky nel sabato del Sachsenring riesce addirittura a individuare dei passi avanti che, cronometro alla mano, sono minimi, ma questo non sembra abbatterlo per niente.
Di fronte alla constatazione di un ennesimo zero Luca risponde così: "Giusto. Allora, da una parte voglio essere contento, voglio godermi questo weekend, perché ci stiamo trovando bene. I distacchi non sono eccessivi ed ero lì con Quartararo; quindi, già poterlo vedere e dire 'dai magari agli ultimi giri si prova ad attaccarlo' è un risultato incredibile. Poi migliorare è sempre il mio primo obiettivo e per adesso è stato veramente il miglior weekend dell'anno. È il circuito dove mi sono sentito meglio con la moto e dobbiamo continuare a lavorare così. Sono arrivato davanti ai miei compagni di marca e questo è sempre il mio obiettivo". Ma per quanto inguaribile ottimista Marini è anche consapevole della situazione e non si fa sconti: "Secondo me è anche la questione che questa pista è molto speciale, vedremo quando torneremo su delle piste più, diciamo, normali".
In effetti il Sachsenring è una pista particolare, dove lo moto restano per molto tempo in appoggio sulla sinistra, come è sempre piaciuto a Marc Marquez che questa moto l'ha guidata per 11 anni. Luca, comunque, individua altri punti di forza: "I distacchi sono molto ridotti, se sei in grado di mettere insieme tutto e fare un giro perfetto, riesci a tirare giù quei 2-3 decimi che alla fine fanno una gran differenza. Semplicemente penso di essere cresciuto insieme alla moto; è bello vedere oggi i frutti di tutto il lavoro di sviluppo che abbiamo fatto durante questa prima parte di stagione: tutte le cose che ho insistito per averle sono arrivate qua. Semplicemente la moto si guida meglio, ho un feeling migliore in ogni fase. Freno molto forte da dritto e questa è un'ottima cosa. Puntare tutto sulla staccata mi aiuta a essere più veloce ma dopo però, come al solito, la moto non gira, non abbiamo più grip dietro mentre mi sembra di capire che tutti hanno faticato sul davanti. Vediamo domani come fare".
Insomma, si migliora su un punto ma restano ancora grossi problemi, soprattutto in ingresso di curva: "Rispetto alla Ducati, specialmente Pecco, ci manca moltissimo in velocità di inserimento, nel momento in cui lasciamo il freno davanti, loro possono lasciare i freni prima, entrare e raggiungere il massimo di piega molto prima di noi. Le Aprilia quando sono al massimo angolo di piega girano tantissimo hanno tantissimo grip al posteriore e che gli permette di essere molto veloce al centro curva. Quindi dipende un po' cosa vogliamo ottenere, semplicemente in questa pista la mia moto sta funzionando abbastanza bene, ho un bel feeling e stanno venendo fuori del degli ottimi risultati".
Bene ma non benissimo. Resta sicuramente tanto lavoro da fare e, senza dubbio, la mossa di Honda di aver preso come collaudatore Aleix Espargaro è un ottimo segnale: "Penso che sia un'ottima mossa da parte di Honda, così come stanno facendo altre scelte molto importanti che mi rendono ottimista per il futuro. L'ho detto fin da subito che le cose erano cambiate, lo vedevano nell'atteggiamento che avevano i giapponesi, la parte manageriale, la direzione sportiva. Hanno deciso di fare un grande sforzo per ritornare a vincere e credo moltissimo in questo progetto. Vediamo come andiamo a finire durante questa stagione visto che dovranno ancora arrivare degli aggiornamenti".
Ma sempre a proposito di sviluppo è importante che le indicazioni dei piloti, in particolare da parte dell'altro ufficiale, Joan Mir, siano in linea con quelle di Luca Marini: "Sì, più o meno sì, siamo simili. Io mi focalizzo molto di più sull'ingresso in curva, perché secondo me il tempo si fa in ingresso, sempre, e invece molte volte tendiamo a lamentarci troppo del grip al posteriore e che in uscita ci vanno via tutti, ma è perché non entriamo forte e non facciamo girare bene la moto a centro curva".
Insomma, Luca ha le idee chiare sia sul presente che sugli sviluppi necessari, è motivato e ottimista, ora speriamo che queste "vibrazioni positive" si trasformino presto in decimi in meno e risultati in pista.