Tra le storie che hanno animato il venerdì della MotoGP al Montmelò c’è la querelle tra Luca Marini e la Ducati ufficiale, nello specifico Davide Tardozzi. Il tutto, come da tradizione, è stato figlio del nervosismo che si propaga tra box e piloti nei turni che contano per il risultato: se non fosse così sarebbe un problema.
Pecco Bagnaia chiude al terzo posto la giornata del venerdì, dietro soltanto alle Aprilia del team ufficiale: “Non è una pista facile per noi, soprattutto per me”, ci aveva raccontato Pecco al termine della prima giornata. “Dove manca grip mi manca sempre qualcosa, abbiamo chiuso un po’ il gap rispetto ad Aprilia che in questo momento ha un po’ più di trazione, soprattutto con gomme nuove”.
Tutto bene quindi, se non fosse che a metà del secondo turno del venerdì Bagnaia ha dato qualche segno d’impazienza: “Sta lavorando sui trasferimenti di carico”, è stata la spiegazione di Antonio Boselli ai microfoni di Sky a proposito dei tempi poco interessanti fatti registrare da Pecco nella prima parte del turno. La cosa, in un paio di giri, ha portato Bagnaia ad una piccola sfuriata in seguito ad un lungo alla curva 1, così nel box si è propagata una certa tensione e le telecamere sono andate ad inquadrare un Davide Tardozzi a braccia aperte tra l’arrabbiato e lo sconsolato. Ce l’aveva con “Il solito pilota che segue Pecco” che Sandro Donato Grosso per Sky ha identificato in Luca Marini.
Poi le cose si sono aggiustate, almeno per la Ducati del Team Lenovo: “È bastato cambiare la gomma dietro ed è tornato tutto a posto”, ha raccontato Bagnaia di quel momento. “A volte succede, meglio oggi che venerdì”. Lui non parla di un problema di Michelin, ma il riferimento ad una gomma non proprio perfetta è palese.
È stato un venerdì in salita, invece, per Luca Marini, che si è trovato con la moto ammutolita a fine giornata (“Non sappiamo ancora cosa sia successo”) e costretto a una gara in rimonta.
Resta il fatto che quando a prendere la scia è Marc Marquez è normale vedere un uomo Ducati spazientito, mentre lo è un po’ meno se si tratta di un altro pilota sulla Desmosedici che nello specifico è anche un buon amico di Bagnaia. Così siamo andati da Luca Marini a chiedergli il suo punto di vista sul risentimento di Davide Tardozzi in quella fase del turno: “Non ne so molto”, ci ha detto subito. “Questa cosa mi coglie spiazzato”. Poi però, la risposta arriva: “Ci può stare, penso che comunque Pecco va molto forte ed è il pilota che in questo momento guida meglio di tutti questa Ducati, bisogna cercare di carpire ogni segreto da lui. Oltre ad essere il più forte di tutti è anche quello che guida meglio la nostra moto, quindi è un’ottima ruota da seguire. Io penso sempre a me stesso, a migliorare e ad essere sempre più forte. È giusto secondo me cercare di apprendere dal migliore”.
Anche perché, con tutte le probabilità, la VR46 Academy funziona bene proprio perché tra i piloti ci si aiuta, ognuno come può: “Ma sì, però ripeto: se gli creo un disturbo posso seguirne altri venti, non è un problema. È solo che ero un po’ in difficoltà e volevo essere sicuro di essere direttamente in Q2. Ma poi qui guadagni qualcosa nel dritto e poi perdi nella frenata della 1 perché devi frenare prima, quindi andrò da solo, andrà meglio”.
Niente di grave quindi, e con tutte le probabilità piloti e dirigenza si sono chiariti in un attimo a fine giornata. Questa piccola storia però è importante per almeno un paio di motivi: il primo, è uno straordinario termometro della tensione che si può respirare in pista durante un turno fondamentale per il weekend di gara. Non importa se sei in testa al mondiale, se stai per fare la pole e se a seguirti è un pilota che difficilmente ti darà fastidio in classifica. Le corse concentrano il massimo dell’egoismo nel minimo del tempo. C’è poi da dire un’altra cosa: Luca ha ragione, come aveva ragione Marc Marquez al Mugello, anche lui attaccato per aver seguito come un po’ troppa insistenza Bagnaia. Se vuoi migliorare ti conviene stare vicino ai migliori. Non è elegante? Questa non è una gara di eleganza. E Davide Tardozzi, che ha fatto il pilota al punto da rischiare di vincere un titolo in Superbike, se lo sarà ricordato sicuramente a fine giornata.