Yamaha ha un disperato bisogno di recuperare il gap che separa la loro M1 non solo dalla Ducati, ma anche da KTM e Aprilia. Dall'inizio dell'anno qualcosa si è mosso, ma è evidente che c'è ancora tanto da fare, soprattutto in vista della prossima stagione, dove al Team ufficiale si affiancherà il Team Pramac. In questa situazione l'infortunio di Cal Crutchlow non ci voleva proprio e per poter lavorare nei test di Misano la Casa di Iwata ha deciso di rivolgersi ad Andrea Dovizioso. Il pilota forlivese, dopo la lunga esperienza in Ducati in cui si è laureato per due volte campione del mondo, ha corso le sue ultime gare proprio sulle M1 clienti dei Team Petronas ed RNF.
Dopo due anni dedicati al cross tornare su una MotoGP non è stato semplice, ma è bastato poco perché il Dovi si sentisse di nuovo a casa: "È stato uno shock positivo, nel senso che dici: 'Wow mamma mia che moto'. È vero che sono cambiate e bisogna guidare in modo diverso". Due anni di evoluzione tecnica non sono pochi ma un pilota con l'esperienza di Andrea può essere ciò di cui ha bisogno Yamaha: "È stato molto bello tornare a guidare una MotoGP. Queste moto sono uniche e dopo due anni tornare a sentire quella rigidità e quella potenza è stato davvero fantastico. Ho svolto un test al Mugello prima del test svolto qui a Misano e poi, quando sono venuto qui, il feeling era ottimo. Sono riuscito a spingere. È stata una bella sensazione. Il tempo sul giro non è stato male. In due anni sono successe tante cose, si va molto più forte per tante ragioni, sia per lo sviluppo delle moto che per le gomme. È stato molto bello avvertire tutto questo, anche se sono stato un secondo, un secondo e mezzo più lento dei primi".
Inoltre, Andrea nel box Yamaha ha trovato una sua vecchia conoscenza, visto che il direttore tecnico è Max Bartolini, che ha lavorato in Ducati con Gigi Dall'Igna proprio negli anni in cui Dovizioso era il pilota della Desmosedici. Insomma, una serie di fattori che hanno fatto pensare a più di una persona che il Dovi potrebbe anche tornare in pianta stabile in MotoGP. Lui non ha negato, né confermato: "Non lo so, non è il momento di parlare di questo - ha risposto Andrea ad una domanda sul suo futuro in Yamaha - sono impegnati su tante cose dato che stanno mettendo su il secondo team con Pramac. Stanno investendo molto sia in termini economici che di impegno. Serve tempo, vanno avanti passo passo, quindi ora non è il momento di parlarne. È stato molto bello trascorrere tutto il weekend in pista con loro e per ora questo è quanto". Quindi questione chiusa e non resta che aspettare? Forse no, perché un altro "indizio" importante arriva proprio da Massimo Meregalli che ha già parlato con Andrea dei test di novembre: "Abbiamo un test in programma a Jerez in novembre, dove se Cal non sarà in grado di guidare - e sarà molto improbabile che possa farlo - abbiamo già chiesto a Dovi di essere con noi. La prima impressione è stata molto, molto buona. Ha lavorato molto bene. Si è buttato a capofitto nel progetto. È molto analitico. Più che un pilota, sembra un ingegnere". Se non è una consacrazione questa…