È arrivato al ring delle interviste con le lacrime agli occhi, che lentamente sono scese mentre raccontava come, in un weekend già iniziato male, nemmeno la sessione di qualifiche fosse andata per il verso giusto. Andrea Kimi Antonelli ha sicuramente firmato un debutto coi fiocchi considerando la sua giovane età e la relativa poca esperienza al volante della vettura di uno dei top team di Formula 1, ma nelle ultime gare si sono iniziate a intravedere le prime difficoltà e i normali acciacchi di un campionato tanto competitivo. Gli ultimi gran premi del pilota della Mercedes - che in Canada era riuscito a salire sul podio per la prima volta in carriera - sono stati piuttosto caotici e difficili, con il bolognese che ha faticato e non è più riuscito a entrare in zona punti.

Anche a Spa-Francorchamps il weekend è stato da dimenticare. Per il giovane pilota c’è ancora molto da imparare, ma ben poco da salvare: a partire dalla Sprint Shootout, dove è finito nella ghiaia restando escluso già in Q1, fino alla Sprint Race, chiusa fuori dalla zona punti. Durante le qualifiche del sabato è arrivato il colpo più duro: l’italiano non è riuscito a trovare il giusto feeling con la sua monoposto, rimanendo nuovamente escluso già nella prima fase. Un’altra delusione che lo ha colpito profondamente, al punto da presentarsi alle consuete attività media visibilmente commosso.

Fino a quel momento, un weekend simile lo stava vivendo anche Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo, al suo debutto con la Ferrari, sta attraversando una fase particolarmente complessa della stagione, faticando nel confronto con le prestazioni decisamente più solide del compagno di squadra Charles Leclerc. Proprio Hamilton, noto nel paddock anche per il suo lato umano e la sensibilità fuori dalla pista, la domenica mattina, prima di iniziare le consuete attività pre-gara, si è recato nell’hospitality della Mercedes per scambiare due parole con Antonelli. Sir Lewis, per il giovane bolognese, è stato quasi un padrino: sin dal momento in cui lo ha conosciuto, ha sempre fatto il tifo per lui, consigliandolo e affidandogli simbolicamente la propria eredità - il sedile nella squadra con cui ha vinto tutto.
Proprio per questo, le aspettative nei confronti di Kimi Antonelli sono sempre state molto alte, forse troppo. Un peso che spesso si dimentica di contestualizzare: stiamo parlando di un debuttante di appena 18 anni, con il diritto di sbagliare ma anche la forza di rialzarsi. Anche a Spa-Francorchamps, Hamilton ha saputo interpretare il suo ruolo di mentore, pur essendo alle prese con una delle fasi più complesse della sua carriera, fatta più di alti che bassi al volante della Ferrari. “Domenica mattina Lewis è venuto a salutare la squadra, e abbiamo avuto anche la possibilità di parlare” ha raccontato Antonelli. “Mi ha detto che è normale avere dei brutti weekend, che devo mantenere la testa alta e continuare a credere in me stesso, perché anche lui ci è passato. È stato davvero carino”. Ancora una volta, Sir Lewis si è dimostrato un vero signore: pronto a condividere la sua esperienza con chi ne ha bisogno, anche in uno dei weekend più difficili dell’anno - che in realtà è riuscito a concludere con il sorriso rimontando dalle ultime file fino a una preziosa settima posizione.

