“Bisogna essere onesti: abbiamo beneficiato dell’incidente della prima curva e delle varie cadute” – Marc Marquez non s’è nascosto dietro la classifica della Sprint del GP d’Austria, che lo ha visto chiudere in decima posizione, e è tornato a parlare delle tante difficoltà con cui deve fare i conti ogni volta che è in sella alla sua RC213V. Non è un pilota arreso, perché “arrendersi” è un verbo che non esiste nel vocabolario di uno come Marc Marquez, ma è consapevole che c’è nulla di cui accontentarsi. E che l’essere riuscito a prendere qualche punto potrebbe, di fatto, pure risultare troppo pericoloso dentro un gruppo di lavoro che, invece, deve concentrarsi su quello che non c’è, piuttosto che su cui in qualche modo si arriva.
“Il problema per noi è sempre lo stesso: grip e accelerazione – ha spiegato l’otto volte campione del mondo – Stiamo cercando di fare chilometri e quello che io posso fare è passare il maggior numero possibile di informazioni. Nella Sprint siamo andati con un assetto nuovo proprio per raccogliere dati. Domani faremo un altro passo in un'altra direzione. Tutto da capire. Non cambia molto per me finire decimo o quindicesimo e il fatto che oggi sia finito decimo, come ho già detto, è perché ci sono state delle cadute. Non è il momento di guardare le posizioni, ma solo quello di lavorare e capire più cose possibili".
Trovare la chiare è, adesso, l’unica cosa che conta per Marc Marquez, anche al netto delle voci che ormai lo vogliono via dalla Honda dal 2025 e pronto a sposare l’avventura di KTM, che potrebbe portare in MotoGP il marchio MV Agusta, con una operazione che ha già avuto piena benedizione anche da Giacomo Agostini. “Non c’è un bottone da spingere e cambiare magicamente in un attimo la situazione – ha proseguito Marquez - Dobbiamo trovare il limite con i vari assetti. Al mattino l'ho trovato e al pomeriggio abbiamo cambiato per trovarlo anche con l’assetto per la Sprint. Domani (oggi, ndr, cambieremo di nuovo”.
Macinare chilometri, analizzare, studiare, cercare soluzioni. E’ l’unico percorso possibile anche per uno che risponde al nome di Marc Marquez. Un percorso che anche il suo compagno di squadra, Joan Mir, ha accettato dopo aver pensato addirittura al ritiro. “Oggi – ha detto l’ex Suzuki - è stata una giornata positiva perché in qualifica ho potuto spingere un po' e nella Sprint, tutto sommato, sono riuscito a guadagnare posizioni. Purtroppo temo che nella gara della domenica soffriremo molto. Si spende molto per la gomma che arriva alla fine in cattive condizioni. Nella Sprint gli ultimi due giri sono stati molto difficili proprio per questo motivo e in gara avremo il doppio dei giri da fare".