“Ogni gara per me è una lezione”. Alex Marquez l’ha detto con la faccia seria e pure un po’ arrabbiata dopo la domenica da dimenticare di Le Mans, analizzando le scelte e gli errori di un GP che gli è costato un distacco di 22 punti in classifica generale dal fratello Marc. Una delle lezioni, tra l’altro, sembrerebbe averla appresa proprio dal fratello, con Alex Marquez che nella sala stampa ha trovato pure un po’ di voglia per scherzare quando gli hanno fatto notare che secondo Marc sarà lui l’uomo da battere a Silverstone. “Non so se lo ha detto davvero – ha affermato redendosela . ma ha già mentito allo stesso modo in Qatar. Se vuole mettermi pressione questa sua tattica non funzionerà perché lo conosco fin troppo bene! Lui è Marc Márquez e sa come essere veloce su ogni pista".

Alex, quindi, rimanda al mittente endorsement e pronostico, ovviamente con ironia, liquidando il tutto come una di quelle non verità buttate là dal fratello maggiore per fargli crescere qualcosa di molto simile all’ansia da prestazione. I due giocano così e ormai non è più neanche una novità, visto il legame che comunque hanno e che permette a entrambi di spingersi anche un pochino oltre nel prendersi in giro. Accolto e rilanciato il siparietto ironico, però, Alex Marquez nella sala stampa di Le Mans è tornato a farsi serio rispetto al GP appena mandato in archivio.
“Da un lato – ha ammesso - Sono contento perché, su una pista dove in passato non sono mai stato competitivo, sono stato veloce sia sull'asciutto che sul bagnato, però dall’altro lato è andata come è andata e non posso essere felice dopo una doppia caduta e senza aver ottenuto un solo punto”. Un doppio errore in gara che nell’analisi di Alex pesa più della scelta di rientrare al box per il cambio moto due volte. “Sono in una posizione di classifica che non mi permette di fare la stessa scelta che ha fatto Johann Zarco, non potevo rischiare” – ha detto senza girarci troppo intorno.
Quelle scelte, infatti, gli avrebbero comunque permesso di portare a casa punti e di non ritrovarsi così distante dal fratello, con Alex che, come detto, considera più imperdonabili le cadute. “Dopo aver sorpassato Bezzecchi – ha raccontato - ho cercato di rilassarmi, ma forse mi sono rilassato un po' troppo. Sono entrato nella terza curva più piano, con meno freni, ho piegato di più e ho perso il posteriore con l'acceleratore chiuso. L’altra caduta (quella che poi lo ha costretto al ritiro, ndr) è stata conseguenza della prima. Il manubrio era piegato, avevo perso i parafanghi e non avrei dovuto commettere questo errore perché 10 punti avrebbero potuto fare la differenza per me. Forse ero troppo sicuro di me o ho spinto troppo forte per le condizioni in cui si trovava la moto danneggiata. È stato uno strano incidente, ma è stata colpa mia".