Acosta. Presente. Bagnaia. Presente. Marquez, assente giustificato. Non è andata proprio così ma l'assenza di Marc Marquez alla conferenza stampa del giovedì non è certo passata inosservata, anzi, diciamo pure che è una cosa piuttosto inusuale. Ma il pilota spagnolo non poteva dire di no a Estrella Galicia, main sponsor del circuito di Jerez, sponsor personale dei fratelli Marquez e sponsor di Gresini Racing, oltre a Dorna aveva organizzato un evento promozionale allo stadio di Siviglia. Ci sono momenti a cui non si può dire di no, anche se vuol dire rinunciare alla conferenza stampa ufficiale della MotoGP. Uno sgarro che Marc, evidentemente, può permettersi di fare, soprattutto adesso che avendo dimostrato di essere tornato a poter competere con i migliori anche le aspettative in termini di moto sono cresciuti. Non che Marquez abbia detto qualcosa contro Gresini, anzi, ha dichiarato apertamente di essere felice della "strana" decisione presa al termine della stagione scorsa, ma ora si alza l'asticella e Marc punta a tornare a correre da pilota ufficiale. Dove? "Nel mio futuro non c'è niente di definito in questo momento - ha dichiarato Marc Marquez - quello che desidero è avere una moto ufficiale. Vengo da tanti anni in un team ufficiale e per me è stata una esperienza straordinaria nella mia carriera. Gli ultimi anni sono stati molto difficili e dovevo provare a me stesso che ero ancora competitivo.
Il mio lavoro è di tornare al 100% e l'anno prossimo avere una moto factory. Io non ho contratti con nessuno, voglio fare del mio meglio; se si è veloci si hanno più opzioni di scelta. Tra Jerez, Le Mans e il Mugello si comincia a parlare con le case, ovviamente, ma per ora non ho contatti, penso solo ad andare avanti e fare del mio meglio".
Ma quali sono le opzioni disponibili per Marc se vuole davvero un team factory? Honda, molto probabilmente, lo riprenderebbe subito, ma è difficile pensare che la casa dell'ala dorata riesca a colmare il gap con i primi nel corso della stagione e arrivare al 2025 con una moto competitiva; discorso simile per Yamaha, che forse è messa meno peggio dal punto di vista dello sviluppo ma che con Quartararo sembra essersi sistemata sul versante piloti (anche se a un otto volte campione del mondo è difficile rinunciare). Restano le case europee, ma KTM sembra voler scommettere tutto sul giovane Acosta e su Binder; Ducati ha già confermato Bagnaia, ma se Bastianini continua così non sarà facile rinunciarci, senza contare che anche Martin non ha fatto mistero di voler entrare nel team Ducati Factory. L'ultima, affascinante possibilità è Aprilia, anche perché Aleix Espargarò comincia ad avere i suoi anni e Maverick Vinales è corteggiato da parecchie case, Honda in primis. Marc lo sa che non sarà facile e sa anche che l'argomento migliore sono i risultati in pista... ma anche portare in dote sponsor generosi non è certo un aspetto secondario.
Tornando ai risultati sportivi, Marc ha commentato anche l'ultima tappa a Austin e la caduta che lo ha tolto dai giochi proprio mentre era davanti a tutti: "La caduta di Austin è stata colpa mia - ha ammesso Marc - perché se hai un problema devi capirlo ed evitare che questo possa portarti a cadere. E' anche vero che era un po' difficile prevedere dove avrei potuto avere quel problema; stando dietro ad Acosta la temperatura della gomma anteriore e del freno era salita tantissimo, quando sono passato davanti si sono raffreddati e mi sono trovato con il freno 'vuoto'; stiamo lavorando tantissimo con Ducati per risolvere questo problema, la prima soluzione sarà modificare la leva del freno e utilizzarne una speciale. Ma sono qui per imparare e ho bisogno di risolvere questi piccoli problemi e tornare nelle posizioni al top".