Che piaccia o meno, Marc Marquez in Ducati ha trovato una nuova giovinezza. Non ha ancora centrato l'obiettivo grosso ma, se continua così, è solo questione di tempo. L'anno scorso il suo passaggio in Ducati ha ottenuto un effetto domino sul mercato piloti che ha spiazzato molti. Un po' per questo, un po' per garantirsi almeno un top rider in squadra (e non fare la fine della Honda orfana di Marc, senza nulla togliere a Luca Marini e Joan Mir) le case si sono mosse con anticipo firmando contratti che arrivano fino alla fine del 2026. Così Ducati ha confermato Pecco Bagnaia, KTM Brad Binder, Yamaha Fabio Quartararo, senza contare Pedro Acosta e l'incursione in Moto2 che ha vincolato Fermin Aldeguer alla Ducati (anche se non si sa ancora all'interno di quale team). Inoltre, Zarco ha firmato un biennale con LCR e lo stesso ha fatto Luca Marini con HRC. Un po' meno definita la situazione in casa Aprilia, cosa resa ancora più interessante dagli ultimi risultati che hanno mostrato che la moto c'è.
In questo panorama in cui ogni casa ha fermato almeno un top rider per i prossimi anni arriva Marc Marquez che rappresenta una sorta di scheggia impazzita, anche perché il suo contratto con Gresini scade a fine stagione e l'unico criterio che lo porterà a scegliere è: vincere. Lo ha già dimostrato lasciando la Honda per andare a costo zero in un team privato pur di avere una moto vincente. Ma cosa dice il diretto interessato sul suo futuro?
In un’intervista al canale spagnolo TNT ha mostrato estrema tranquillità per il suo futuro, consapevole che tornando al top non avrà problemi a trovare una sella che gli consenta di vincere. "Per me tutte le porte sono aperte - ha dichiarato Marc - Se sei veloce in pista si aprono più porte. Quindi questo è il mio obiettivo. Sono in una posizione diversa [rispetto all'anno scorso] perché mi sto divertendo e mi sento competitivo. Sono aperto a parlare con tutti".
Ma quali potrebbero essere, ad oggi, le possibilità per Marc? Difficile che ci sia un ritorno in Honda, più che altro perché non si vedono miglioramenti e sembra difficile che da qui a fine anno le cose possano cambiare in maniera così decisiva. Se poi dovesse passare la scelta di congelare lo sviluppo delle moto attuali in vista del regolamento 2027 addio sogni di gloria. Yamaha ha appena confermato Quartararo e, anche ammettendo che la moto torni a essere vincente, sembra poco probabile che affianchino Marc al francese. KTM era un'ipotesi molto valida prima di vedere come guida Pedro Acosta. Vero che un otto volte campione del mondo non fa schifo a nessuno, ma in Austria possono dirsi felici dei piloti attuali.
Aprilia deve confermare le ottime cose fatte vedere fino ad ora, per la casa di Noale potrebbe anche essere un'opzione interessante. Ducati resta una delle alternative, ma in che team? Potrebbe passare a vestire la maglia ufficiale accanto a Pecco, oppure potrebbe restare in Gresini pretendendo, però, la moto aggiornata. Idem un eventuale passaggio in Pramac, sempre ammesso che il team non diventi un satellite Yamaha.
Tutto questo senza dimenticare che Jorge Martin ha un po' precipitosamente tagliato i ponti con Pramac, ufficializzando il triangolo con Marquez e Bastianini per la moto di quest'ultimo, ma il Bestia ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di farsi togliere la moto da sotto il sedere senza combattere. Insomma, la situazione è complessa e c'è un'ulteriore opzione: potrebbe passare al team VR46... ma questo probabilmente causerebbe una frattura nel continuum spazio-tempo o cose del genere.
Tornando seri, alla fine è vero quanto affermato da Marquez che se sei veloce sono le case a cercarti (senza dimenticare l'attrattività commerciale del personaggio, che non è una cosa marginale) ma è anche vero che le opzioni, a oggi, non sono così abbondanti, soprattutto se l'obiettivo è avere tra le mani una moto vincente.