Francesco Bagnaia è un pilota flemmatico, quasi freddo: non lo vedrai mai agitarsi come Tony Arbolino per esempio, o rovesciarsi impennando sul dritto come un disgraziato. Il che ha i suoi limiti, specialmente in termini di spettacolo, ma pure qualche vantaggio. Uno, per esempio, quando il suo compagno di squadra entratogli in casa come un uragano ha cominciato a chiudere al primo posto ogni turno possibile di questa MotoGP: primo in qualifica, primo nella Sprint, primo la domenica in gara.

Il bottino pieno di Marc Marquez nelle due gare che hanno dato il via alla stagione è impressionante per tutti, eppure la distanza tra i due piloti nel box rosso non è così grande come sembra. Pecco Bagnaia, per esempio (ve lo raccontiamo qui) ha avuto il miglior inizio di stagione da quando è in MotoGP. Questa cosa lui la sa bene ed ecco che la freddezza di cui sopra comincia a diventare utile, addirittura fondamentale: “Sono uno che analizza tantissimo le varie situazioni, sia in palestra con Carlo (Casabianca, ndr) che con il mio manager Gianluca (Falcioni, ndr) abbiamo parlato tanto di cosa migliorare", ha raccontato Bagnaia a Sandro Donato Grosso per Sky alla vigilia del GP delle Americhe. "Secondo me c’è stata una reazione da parte di tutti ed è la cosa più importante. Cosa migliorare? Quest’anno è stato il miglior inizio di stagione di sempre per quanto riguarda il punteggio. Questi erano circuiti difficili per me, l’importante sarà rimanere calmi, continuare a lavorare come stiano facendo e cercare di tornare al feeling che mi aspetto. Ci stiamo muovendo nella direzione giusta, sicuramente il quarto posto dell’Argentina è stato un po’ più amaro perché l’obiettivo era il terzo posto. L’importante però sarà continuare a prendere punti”.
Il grosso rischio, l’errore grave insomma, sarebbe stato quello di tornare indietro, riprovare soluzioni passate, cercare conforto in vecchie idee. Pareva quasi che Bagnaia avrebbe corso ad Austin con una Ducati GP24 perché la GP25 gli era rimasta indigesta: non è vero, anche se un po’ di rimpianto c’è. A raccontarlo è stato, come spesso accade, lui stesso: “Purtroppo non mi sono spiegato: voglio tornare al feeling che avevo sulla GP24, non alla GP24 perché lo step tecnico è stato fatto ed è chiaro che la moto nuova può dare di più. Dobbiamo concentrarci su quella, l’unica cosa è che sto faticando ad avere la stessa velocità in certi aspetti della guida e stiamo lavorando su quello. Non torno al setting della 2024”.
Chiaro abbastanza da chiarire per l'ennesima volta due cose: la prima, Bagnaia non è uno sprovveduto. Non corre con la pancia, ha invece un approccio analitico. La seconda: questi non sono i migliori GP per lui. Poi certo, Marc Marquez sta guidando come un demonio e non ha nessuna intenzione di lasciare altro che il terzo posto al compagno di squadra. Perché sul secondo gradino, evidentemente, sarebbe più felice di vederci il fratello. Pecco ha poi continuato a restituire una situazione meno tesa di quanto potesse sembrare da fuori: "Purtroppo ho faticato a trovare un po’ il mio feeling, non abbiamo iniziato in piste troppo favorevoli per il mio stile di guida. Se fossimo partiti in Qatar la situazione sarebbe stata diversa. Bisogna lavorare, tutto sommato tre terzi posti e un quarto considerando la situazione non è così negativo. Continuiamo a lavorare e rimaniamo sereni, è quello che ci vuole”.
Nell'economia di una chiacchierata così non poteva mancare, evidentemente, una battuta su Valentino Rossi, il quale probabilmente rinuncerebbe a una casa al mare per vedere Bagnaia più vicino alla vittoria: "Chiacchieriamo sempre molto anche durante i weekend di gara. È stato molto bello al Ranch l’altro giorno, sabato. Sono tutti che spingono, l’obiettivo è tornare ad essere davanti. Vale crede in me più di chiunque altro e sa il nostro potenziale, cerca di darci il suo punto di vista su qualsiasi cosa. L’ha dato anche sul fatto di provare diverse cose… lui non sbaglia mai, proverò a fare certe cose".
