“Un bluff! Un bluff!”, gli urlano i giornalisti spagnoli dopo la conferenza stampa. E poi ancora: “Sei un pilota finito, oggi addirittura secondo!”. Marc Marquez ride, un buon umore così non lo vedevamo da tempo, forse dai primi podi con la Ducati del Team Gresini. Scherza sul fatto che stasera chiederanno, lui e il fratello, il permesso alle fidanzate per giocare un po’ alla PlayStation, una o due ore, perché “È giusto festeggiare, siamo umani”.
La prima domanda in spagnolo: “Oggi Alex Marquez ha fatto un favore a Valentino Rossi, eh?”. Risate. Marc Marquez, infatti, dopo la vittoria del fratello (che porta il distacco tra i due a 187 punti) non potrà più vincere il titolo mondiale a Misano con 6 GP d’anticipo e dovrà accontentarsi di farlo in Giappone, a casa della Honda. Lui ridacchia e comincia a parlare: “Ti diverti eh? Ma va bene, va bene. Questa roba vende di più. Vabbè. La verità è che a volte puoi provarci, altre ti devi accontentare. Siamo arrivati in un circuito difficile per noi, non ho mentito: sapevamo che sarebbe stato un circuito difficile, che avremmo dovuto lavorare di più e così è stato”.
La sensazione, comunque la si voglia vedere, è quella di un Marc Marquez rilassato, leggero, potremmo addirittura azzardare contento di non poter festeggiare il 9° titolo a Misano. Parla tanto del fratello e lo fa con grande chiarezza: “Alex è stato l’unico pilota Ducati in gradi di battermi sia in una Sprint - a Silverstone - che qui. Già ieri mi stava battendo, poi ha sbagliato ed è successo oggi. Lui è molto, molto veloce nei miei punti deboli e viceversa. È fortissimo mentalmente perché da quando siamo piccoli arriva dietro: io ho tre anni più di lui, quindi ha sempre fatto fatica a battermi. E poi, quando andavamo in palestra, lui faceva i miei stessi esercizi ma con meno forza, perché era più piccolo”.
A questo punto arriva un’altra domanda ben calibrata: se i tuoi punti di forza sono i punti deboli di tuo fratello e viceversa potreste formare un gran team in futuro. Anche qui, Marc gira attorno alla risposta: “Alex è capace di tutto e l’ha dimostrato. Magari non ha quell'extra talentazo che ha qualcuno però è uno che lavora molto più di altri piloti, di cui non faccio i nomi. Il talento se non lavora… se lavori anche con un filo di talento in meno è riuscito a diventare campione del mondo Moto3, Moto2 e adesso è secondo in campionato”.
E poi, per chiudere: “Sono convinto che se Alex avesse un altro nome si darebbe molto più valore alla stagione che sta correndo. Molta gente vede come un vantaggio il fatto di avere un fratello che va così forte, ma non è così”.
La sensazione che ci ha lasciato questa chiacchierata è di un Marc sollevato, probabilment eperché festeggiare il 9° titolo mondiale a Misano, tutto sommato, non sarebbe stato così piacevole. E che, allo stesso tempo, se avesse avuto l'opportunità di farlo non si sarebbe tirato indietro: vincere viene prima di tutto, ma farlo senza una parte del pubblico a fischiarti viene subito dopo.

