Dalla pole al trionfo, ingiocabile e senza pietà: Toprak Razgatlioglu ha piazzato la sua BMW M 1000 RR in davanti a tutti a Magny-Cours. Dopo una qualifica da record, il turco ha imposto il suo ritmo sin dalle prime curve, salutando il gruppo e costruendo un vantaggio che al traguardo si è trasformato in otto secondi su Nicolò Bulega. Dieci vittorie consecutive e leadership allungata in campionato: numeri che pesano (anche se poi Toprak ha voluto appesantirli anche dal solito, evitabilissimo, polemicozzo un po’ piagnucoloso, oltre che poco credibile). Sul podio è salito anche Alex Lowes con la Bimota KB998 Rimini, mentre Danilo Petrucci e Andrea Locatelli — autore di una straordinaria rimonta dal fondo dopo l’incidente in Superpole — hanno completato la top five. Tante cadute hanno falcidiato la corsa e solo quindici piloti sono arrivati al traguardo: nelle prime tornate uno scontro ha coinvolto Montella, Rea, Iannone, Bautista e Vierge, poi Sam Lowes è scivolato ai piedi del podio, ma è rimasto nella top 10, mentre Van Der Mark e Iannone sono finiti al centro medico per controlli. Rinaldi ha chiuso dodicesimo dietro al debuttante Sergio Garcia protagonista di buon esordio con la Honda del team HRC.

Fin qui l’estrema sintesi di una cronaca secca e che ha offerto più spunti sulla coda che sulla testa. Sì, perché le vere sportellate sono state in sala stampa, con Toprak che ha tenuto lo stesso atteggiamento di ieri su Ducati, a suo dire favorita dal regolamento a discapito della sua BMW. “Sono molto forte su questo tracciato – ha detto - L’anno scorso ero più forte sul rettilineo, ma la mia moto sente la penalità rispetto alla Ducati. Però mi voglio dimenticare di tutta questa storia e concentrarmi semplicemente sul fine settimana. Per ora sembra che tutto vada bene, ma questo è il motorsport: tutto può succedere. Sento la mia moto molto lenta in alcuni aspetti: per esempio nelle curve lente l’anno scorso sentivo più potenza. Adesso quando apro il gas sento che l’accelerazione non è la stessa. Mi sembra che la Ducati sia più facile in quella fase, l’ho visto su Bautista anche sul breve rettilineo. Ma questo non è un problema, mi concentro sul mio lavoro, miglioro la mia moto e provo ad avere un gran passo. Domani dovrò essere più bravo in alcune curve per sfruttare al meglio questa pista in cui ne ho di più degli avversari. Non sarà sempre così. A Aragon, ad esempio, Nicolò e Ducati sono fortissimi”.
Sì, Toprak Razgatlioglu chiagne e fotte, come direbbero a Napoli. Ma, fatecelo dire, non è un atteggiamento che rende onore all’incredibile talento che ha e che nessuno metterebbe mai in discussione, anche laddove si dovesse ammettere che la BMW è cresciuta tantissimo negli ultimi mesi. Che, poi, è esattamente ciò che ha detto anche Nicolò Bulega, che non ha risposto direttamente al rivale, ma s’è limitato a far notare i fatti. “E’ divertente – ha tagliato corto - che Toprak ieri diceva che con le nuove regole BMW era peggiorata rispetto a Ducati, ma se si guardano le velocità di questa mattina Toprak e Van Der Mark erano primo e secondo. Primo e secondo penso non sia male con la restrizione del flusso benzina”.
Quello che interessa a Bulega, però, è l’immediato futuro, perché c’è un titolo mondiale da provare comunque a conquistare e perché Ducati adesso dovrà trovare il modo di aiutarlo meglio e di più. “Da metà gara ho faticato con la gomma davanti – ha spiegato – ma non è questo il motivo per il quale ho perso. Toprak sta andando molto forte ed io sono al limite con la mia moto, come ho detto alcune gare fa il mio cento per cento di inizio anno ora non è sufficiente. Dobbiamo provare a fare uno step, ci stiamo provando ma non è facile. Io e Ducati stiamo lavorando tanto, ma siamo allo stesso livello di inizio anno mentre Toprak e la BMW hanno migliorato tanto da inizio stagione. Parliamo ogni giorno di quello che possiamo fare, stiamo lavorando duramente ma è non è facile perché alcune cose non si possono fare ed altre sì. Magari andiamo bene da una parte e male dall’altra, è difficile fare un passo avanti, mimanca la seconda parte della frenata rispetto al mio rivale”.