Niente fa fare, ma con una gran gioia nel rendersene conto. Marc Marquez c’ha provato in tutti i modi possibili a rendere la vita difficile al fratello Alex nella domenica del GP di Barcellona. Ha dovuto definitivamente arrendersi quando, nel tentativo di colmare il gap di mezzo secondo accumulato, s’è ritrovato a un passo dalla ghiaia, con il gesto di Davide Tardozzi, nel box, che ha detto tutto insieme al suo labiale: “E’ finita”. Sì, era finita e per Alex da quel momento c’è stato solo da tenere altissima la concentrazione per non incappare nell’errore del giorno prima."E' stato il week end più bello della mia carriera - ha detto Alex al parco chiuso - ho visto che Marc non era molto costante, anche se era vicinissimo, così ho deciso di spingere un po' di più, ma sentivo che era ancora lì, fino a quando dal box non mi hanno comunicato che il distacco s'era alzato. Pensavo che Marc si prendesse meno rischi, ma alla fine è andata bene così e sono contento, oltre che di averlo battuto, anche che sul podio c'era anche lui".

Una vittoria, quella di Alex, che non permetterà a Marc Marquez di provare a laurearsi campione del mondo a Misano, in quel Marco Simoncelli World Circuit che, di fatto, è casa di Valentino Rossi. Al 93, però, sembra importare meno di niente e, anzi, sapere che il titolo arriverà in Asia, probabilmente proprio sulla terra di quella Honda che se l’è lasciato scappare, potrebbe dargli un gusto ancora più grande. "A me non importa il dove - ha ribadito Marc - io voglio vincere il titolo mondiale e anche oggi abbiamo fatto punti importanti per riuscirci prima possibile. Oggi Alex era imbattibile, ma io ci ho provato, non mi sono accontentato se non sul finale, quando ho capito che avrei rischiato di finire a terra. Perdere non piace mai, ma se chi ti ha battuto è tuo fratello è comunque un buon sapore, oggi Alex se l'è davvero meritata".
Se i nomi dei primi due a Barcellona erano quasi scontati, visto l’andamento del week end, la vera sorpresa sta sul terzo gradino del podio: Enea Bastianini. Anche se l’italiano al parco chiuso ha rivelato che no, per lui non è stata affatto una sorpresa. "Io l'odore del risultato, a dire il vero, aevo cominciato a sentirlo da un po' - ha raccontato - sapevo che finalmente, dopo tanta sofferenza e dopo aver provato davvero di tutto, ci stavamo avvicinando ai primi. Quindi sì, sono contentissimo per questo podio che mancava da così tanto tempo e posso solo dire grazie alla squadra per il gran lavoro fatto insieme: sto cominciando a capire la KTM e la KTM ora capisce me. Dobbiamo solo continuare a lavorare". Bastianini nelle primissime fasi della gara s’è subito portato in quinta posizione, alle spalle dei Marquez, di Fabio Quartararo e di Pedro Acosta, ma il francese l’ha dovuto presto lasciare solo con il suo compagno di squadra, che ha venduto carissima la pelle, ma ha poi dovuto arrendersi alla scelta, sbagliata, della domma morbida al posteriore. Alla fine lo spagnolo di KTM ha chiuso quarto, proprio con Fabio Quartararo alle spalle che a sua volta ha preceduto Ai Ogura.
E Pecco Bagnaia? Quattordici posizioni rimontate per lui da ventunesimo fino a passare settimo sotto la bandiera a scacchi, tra sorpassi e errori degli altri di cui approfittare. Non la posizione che Pecco e Ducati vogliono, ma una bella iniezione di fiducia per un pilota che probabilmente, proprio in questa domenica a Barcellona, ha cominciato a capire che c’è poco da girare e rigirare sulla Desmosedici e c’è invece tanto da ritrovare dentro la propria persona per dire una volta per tutte a se steso che questa è la moto e tutto quello che c’è da fare è dare tutto il gas che si può, costi quello che costi.
Gli altri italiani? Luca Marini ha salvato la baracca di Honda chiudendo ottavo, ma per gli altri è stata una domenica terribile: Marco Bezzecchi, dopo un contatto con Franco Morbidelli, è caduto e Fabio Di Giannantonio, nel tentativo di evitarlo, s’è ritrovato a terra; caduta anche per Lorenzo Savadori. Fuori dai giochi anche Johann Zarco, Alex Rins e Brad Binder. Da segnalare, e non è un dato da poco, la decima piazza conquistata da Jorge Martin dietro a Miguel Oliveira e davanti al compagno di marca Raul Fernandez.