Sono le 16:49 di domenica pomeriggio quando dall’applicazione Sportify, con cui la FIM comunica in tempo reale le sanzioni durante per ogni weekend di gara, arriva una notifica: Marc Marquez è stato sanzionato di 16 secondi al traguardo per aver corso con una pressione irregolare dello pneumatico anteriore. Così si spiega il comportamento quantomeno bizzarro di Marc Marquez in gara, che ad un certo punto ha anche deciso di far passare Fabio Di Giannantonio per poi mettersi in coda: doveva scaldare la gomma, gonfiarla, mantenerla abbastanza calda. Se è successo, probabilmente, è perché il Team Gresini si aspettava una gara diversa da Marc, magari di gruppo, oppure con temperature più calde durante il GP. Sta di fatto che i secondi di penalità sono sedici, la posizione finale è la decima e questa, in MotoGP, è la prima volta che viene applicata questa nuova regola, più permissiva rispetto allo scorso anno ma anche più penalizzante in caso di infrazione.
Quando Marc Marquez si presenta al microfono di Sandro Donato Grosso per Sky le trasmissioni sono praticamente finite, le feste di chi ha stappato una bottiglia anche. I meccanici stanno smontando le attrezzature nel box per spedirle in Germania: “Sono frutto di essere fuori dalla regola della pressione per un giro e per zero, zero uno. È un peccato ma il limite era quello e siamo stati fuori per un giro. La gara è stata molto strana, all’inizio sono andato così, volevo prendere il feeling ma vedevo che la pressione non arrivava mai al punto giusto. Ho lasciato passare Di Giannantonio, ho fatto tutta la gara lì per controllare la pressione davanti e una volta ho visto che era più o meno sotto controllo ma con quel contatto con Enea alla curva uno sono andato un po’ più piano, poi in curva 3, 4, 5 non sapevo com’era la gomma. È calata un po’ la temperatura, ho avuto uno o due giri per riprendere quella temperatura che era molto al limite. Mi è mancato un giro, non possiamo fare niente. Un weekend un po’ strano, ma l’importante è che la velocità era lì”.
A questo punto Sandro Donato Grosso gli chiede di spiegare meglio lo stato delle cose. Marc Marquez non si sbottona troppo perché non può farlo, quello che sappiamo però è che Ducati ha introdotto un nuovo sistema battezzato ‘Slip’ per dare ai piloti tutte le informazioni sulla pressione della gomma durante la gara. “Sul dashboard abbiamo questa informazione - si limita a dire - e il pilota deve controllare. Quando ho visto che eravamo fuori ho controllato, quello che non mi aspettavo era quella situazione con Bastianini: il contatto, l’uscita dalla pista, il rientro. Lì la temperatura è calata ancora, ho tenuto due o tre giri per riprendere velocità e pressione ma è stato troppo tardi”.
A questo punto gli viene chiesto come mai sia stato interpellato dalla Direzione Gara considerando che il regolamento parla chiarissimo. Lui risponde che se la pressione si è abbassata troppo è anche per colpa del contatto con Enea Bastianini in curva 1: “La Race Direction ha tutti i dati e lì si vede che quando ho ricevuto il contatto con Bastianini e sono andato fuori dalla pista la temperatura ha iniziato a calare e ci sono voluti due giri per riprenderla. La temperatura è calata perché un altro pilota mi ha buttato fuori dalla pista. Alla fine il regolamento adesso è così”.
Per essere chiari: i piloti devono stare con pressioni regolari, quindi sopra all’1,80 bar, per il 60% dei giri, quindi quando Marc Marquez dice che ‘mancava un giro’ è perché sta pensando alla percentuale di passaggi completati entro il regolamento. Ad ogni modo, la testa sua (e degli avversari) è già alla prossima settimana, quando si correrà il GP di Germania. Lui minimizza, ma è evidente che in nessun altro circuito di questo calendario ce lo si aspetta così favorito alla vittoria: “Vediamo come va, quella è una pista che mi piace ma penso che il livello sarà simile a quello di Bagnaia e Martín, loro vanno molto forte e hanno un altro passo. Si è visto al Mugello e ad Assen, vediamo al Sachsenring”.