Secondo le classifiche pubblicate dai canali social della MotoGP, se la settimana scorsa a Sepang - dopo i test - fosse stata improvvisata una Sprint Race di nove giri, Marc Marquez sarebbe arrivato quinto. Quinto dietro a Di Giannantonio, Bastianini, Martín ed Aleix Espargaró, con un distacco di quasi tre secondi dal nuovo pilota del Team VR46. La Desmosedici Gresini numero 93 sarebbe quindi risultata la terza di otto Ducati in pista, niente male per un pilota che nella tre giorni di precampionato in Malesia si è detto affaticato e in difficoltà su più fronti. Marc ha dichiarato di non sentirsi da titolo Mondiale, di dover fare un gran lavoro su se stesso per adattare uno stile di guida influenzato da 11 anni in Honda alle caratteristiche della GP23. "Guida la Ducati come la Honda" - la voce comune che rimbombava nei corridoi del paddock a sud di Kuala Lumpur, esprimendo una certa sorpresa per il ritardo accumulato dall'otto volte campione del mondo (sei decimi dal record della pista di Pecco Bagnaia) nel time attack. Eppure, guardando i tempi di tutti i piloti nella simulazione di Sprint Race, il giudizio cambia drasticamente: al quarto giorno di Ducati il 93 è in top5, con un margine di miglioramento ampissimo. Inutile dire che uno dei punti interrogativi più grandi per appassionati e addetti ai lavori, mentre ci avviciniamo alla gara inaugurale in Qatar, riguarda proprio Marc Marquez e la performance che riuscirà ad esprimere non appena tutti faranno sul serio. Una prima indicazione potremmo averla a partire da dopodomani, quando a Lusail scatteranno gli ultimi due giorni di test invernali.
Intanto, ai microfoni di DAZN Spagna, prima di salire sull'aereo per Doha, Marc ha parlato di come sono maturate le decisioni prese nel 2023, degli stimoli suscitati dalla nuova avventura in Gresini. Non solo; al 93 è stato chiesto di Fernando Alonso, del rapporto che intercorre tra i due più grandi idoli spagnoli del motorsport. Marc, oltre a spendere ottime considerazioni per il pilota dell'Aston Martin, ha raccontato qualcosa di inedito: "Quello che succede in Formula 1 è che tutto dipende moltissimo dalla macchina, anche le abilità tecniche che i piloti riescono a mostrare. Per me i sorpassi veri li fanno due o tre piloti, tutti gli altri sorpassano con il DRS. Fernando invece è uno di quelli che ti può sorpassare ad ogni curva. Fernando è sempre stato un pilota che ha cercato di schiacciare il compagno di squadra o il rivale, ma con rispetto. Una delle cose che Fernando mi ha insegnato è che non bisogna sottovalutare il proprio rivale. E poi, dato che io come lui ho avuto tante ricadute, ho capito l'unico modo per risollevarsi dalle avversità è provare ad imparare qualcosa. Il 2023? È stato un anno in cui ho dovuto prendere decisioni di cui potrei pentirmi in futuro, non lo so. Ma comunque sono state tutte scelte molto pesate, molto considerate. E soprattutto, nessuna di queste è stato figlia della foga del momento".