Vasco Rossi e Valentino Rossi. I VR d'Italia. Non toccateceli, sono nostri - DOC - di origine controllata. Non toccateceli finché continuano a divertirsi e a divertire, cosa che probabilmente faranno in eterno. Si incontrano in media una volta all'anno, quanto basta per lasciare il segno. In questa occasione non si sono nemmeno visti di persona, è stato il mondo social - Instagram in particolare - a fare da filtro tra Vale e Vasco. Poco cambia, quando parlano l'uno dell'altro è sempre la solita godibile sinfonia rock, sulle note di aneddoti di serate passate insieme, di ricordi di un'amicizia nata nel dietro le quinte di un'impresa sportiva o di un tour di successo negli stadi. "Sai ti conosco oramai/ ho capito chi sei/ non mi importa di niente" - comincia così il video che Vasco dedica a Valentino per il suo quaranticinquesimo compleanno. È già un manifesto del loro rapporto: diretto, di due superstar rimaste umili, che non se le mandano a dire, che parlano liberamente, che se ne fregano di ciò che pensano gli altri. "Tra di noi c'è sempre stata una grande affinità", ammette infatti Valentino non appena parte il video, che è un estratto del "Supervissuto", le serie tv sulla vita di Vasco prodotta da Netflix Italia.
"Auguri Vale!! 45 abbracci al grande amico, al più grande campione di tutti i tempi...alla leggenda vivente. Evviva!" - scrive Vasco nella didascalia, che Valentino avrà con tutta probabilità letto questa mattina a Bathurst, quando si è alzato dal letto per affrontare le qualifiche della 12 Ore australiana, la prima gara del suo 2024 automobilistico. "Io ricordo che il primo concerto che sono andato a vedere di Vasco - racconta poi il Rossi che ha vinto nove mondiali del Rossi che ha registrato 225mila spettatori a Modena nel 2017 - è stato nel 1998 a Imola. Sia le passione per la moto che la passione per la musica mi sono state trasmesse da mio babbo Graziano, che quando correva aveva un adesivo sulla moto col gatto Silvestro con scritto 'Siamo solo noi', il titolo della canzone di Vasco. Poi la passione è esplosa quando sono andato alle scuole medie, lì tutti ascoltavano Vasco". Sappiamo come Valentino nel suo motorhome, alla domenica mattina, poche ore prima della gara, ascoltasse solo Vasco. Tutto il disco di Siamo Solo Noi, come Vale ha svelato a MOW lo scorso autunno, nel reportage di Moreno Pisto. Era la liturgia delle domeniche sacre del 46 in MotoGP, un rito scaramantico che oggi - nel GT - si è affievolito, smussato. Anche se la passione per Vasco è rimasta inalterata: "Il tour per i cantanti è come andare alle gare per noi piloti. Il percorso che ognuno fa per essere carico è più o meno la stessa, me ne sono accorto quando ho visto Vasco prepararsi al live".
Infine Vale chiude il cerchio, ripartendo dalle origini della loro amicizia: "Io amavo proprio Vasco. E anche lui seguendo le moto in quel periodo lì, nei primi anni duemila, quando io andavo molto bene, è entrato subito in sintonia. Soprattutto ci divertiamo quando stiamo insieme, perché io gli dò su, e lui con me si libera, si lascia andare. Quindi stiamo lì a dire veramente tante stupidaggini. Ci sono stati davvero dei momenti indimenticabili, soprattutto quando Vasco mi ha raccontato di retroscena della sua vita. E poi lui ha controllato sempre con molto interesse tutte le mie morose che sono passate durante gli anni. Lui è molto sensibile alla bellezza femminile (ride)". Vale e Vasco, forse, quando sono insieme hanno una marcia in più rispetto a quando vanno da soli, per la loro strada. Ed è tutto dire.