Sarà l'accento, il tono sempre un po' canzonatorio, i riccioli che sfuggono da sotto il cappello: Marco Bezzecchi non può che piacerti. In sella alla Ducati del Team VR46 l'anno scorso aveva fatto vedere grandi cose: 4 vittorie, 9 podi e un terzo posto in classifica generale dietro a Bagnaia e Martín. Lui e il team sono gli stessi, ma la moto è quella Desmosedici 2023 che sembra piuttosto complessa da "capire", infatti Marco ha faticato nei test, non ha brillato in Qatar ed è migliorato a Portimao pur restando ancora un po' lontano dai primi; questa progressione fa comunque ben sperare come ci ha raccontato lui stesso: "Sono abbastanza contento perché sono tornato a essere abbastanza veloce: ho fatto tempi più simili ai primi quindi sono soddisfatto. Nella Sprint ho fatto un errore in partenza, ancora sto faticando con 'sta cazzo di partenza: non riesco mai a farne 3 - 4 di fila fatte bene. Ho subito impennato quindi ho perso in accelerazione, sono finito indietro alla staccata della 1 e quando sei in mezzo al gruppone ti può andar bene ma ti può andare anche male. In questo caso non è andata troppo male, ma neanche bene; sono finito indietro e non sono più riuscito a venir su. Ancora mi manca confidenza per fare le rimonte e i sorpassi che facevo l'anno scorso".
In effetti, analizzando la sua gara, si vede che gira forte e si avvicina ai piloti che lo precedono ma poi fatica a superarli. Marco ha individuato il problema su cui lavorare nelle prossime gare: "Con questa moto sto faticando perché in frenata non mi sento fortissimo e sono un pelino più in difficoltà. Che poi in realtà, a parte la partenza, mi sento meglio sulla moto, riesco a guidare un po' più forte e quando sono da solo ho un passo discreto; non mi manca troppo rispetto ai primi, non sono vicinissimo ma sono a 2-3 decimi, che comunque sono tanti perché fatichi a toglierli ma va comunque meglio rispetto al Qatar o ai test precampionato".
C'è poi il problema della pressione gomme. Soprattutto l'anteriore si scalda quando si seguono altre moto e una gomma più gonfia offre un feeling diverso. Quindi è indispensabile passare gli altri piloti al più presto e senza restare in scia: "Quando sono nel gruppo - spiega Bezzecchi - con questa moto che ha una staccata è un po' diversa ancora non ho tutta la confidenza che avevo per fare dei bei sorpassi, arrivo vicino ma poi si alza la pressione (della gomma, ndr), torno indietro perché non riesco subito a passare... però vediamo di analizzare i dati di oggi e capire come fare per domani. Non credo sia una questione di aerodinamica. No, è che mi manca ancora qualcosa. La moto va forte, non ha niente da invidiare alle altre, solo che devo essere più bravo io".
A questo punto si potrebbe pensare che ci sia un po' di rammarico, che magari avendo a disposizione la Desmosedici 2024 le cose potrebbero andare diversamente, ma Marco su questo ha le idee molto chiare e una "filosofia" decisamente chiara: "Sono convinto della mia decisione, lo ero prima e lo sono tutt'ora. Sarebbe bello crescere con le cose belle, ma si cresce sempre con le difficoltà, quindi bisogna cercare di fare un buon calderone, mettere tutto dentro e cercare di crescere".
Chapeau.