E se Pedro Acosta stesse giurando fedeltà a KTM – facendo sapere di essere disposto a onorare il contratto che lo lega al marchio austriaco fino alla fine del 2026 a patto di garanzie di una moto competitiva – perché ha avuto “qualche soffiata” da parte del suo sponsor personale (orfano di Marc Marquez) su un progetto di quelli grossi davvero? E’ la domanda che viene da farsi leggendo le ultime notizie sul futuro di KTM in MotoGP sulla stampa austriaca che fino a un paio di giorni fa, come avevamo raccontato, sembrava dare per scontato l’addio e che adesso, invece, lascia intendere che c’è una strada su cui qualcuno ha già cominciato a camminare.

A rompere il silenzio è stato proprio Gottfried Neumeister, neo-amministratore delegato, in un’intervista al Salzburger Nachrichten: “Se possiamo permetterci la MotoGP dobbiamo valutarlo. Ma non prenderei la decisione di ritirarsi dalla MotoGP alla leggera. Piuttosto la considererei davvero molto attentamente”. Continuare a investire milioni nel circus o ripiegare su categorie meno dispendiose mantenendo comunque “ready to race” il DNA del marchio ora a trazione indiana? I creditori non avrebbero dubbi sulla risposta e hanno già fatto sapere che considerano uno spreco i fondi dirottati verso il Motomondiale. Ma c’è un marchio da rilanciare e rinunciare a una vetrina così, soprattutto ora che Liberty Media sta prendendo in mano il carrozzone, rischia di essere un errore strategico troppo grande, controbattono quelli della vecchia guardia.
Sono gli stessi che (proprio con Neumeister in prima linea), stanno provando a cercare nuovi investitori che prendano in mano il racing, già gestito da una società comunque sempre tenuta terza e relativamente solida rispetto ai guai finanziari di KTM. La risposta potrebbe arrivare da una vecchia conoscenza: Mark Mateschitz, patron di Red Bull. Il marchio delle bevande energetiche è sponsor principale del team dal 2017, ma ora si parla di un salto di qualità. “Farò tutto il possibile – ha detto proprio il nuovo CEO in un'altra intervista alla stessa testata austriaca - affinché la partnership venga ampliata e forse assuma anche nuove dimensioni”. Del resto, il CEO austriaco ha già collaborato con Dietrich Mateschitz, padre di Mark – scomparso nel 2022 – durante l’esperienza alla compagnia aerea Flyniki (di cui si occupava Lukas Lauda, figlio di Niki e oggi “assunto” in KTM secondo). Anzi, proprio Mark Mateschitz, appassionatisimo di motorsport e attuale proprietario di gran parte della prestigiosa collezione che fu di Bernie Ecclestone, è stato recentemente visto al GP d’Italia a Imola, come riferito da Speedweek, in compagnia dello stesso Lukas Lauda.

Ma perché Red Bull dovrebbe farsi carico di un’operazione rischiosa? La risposta è nella reputazione, visto che comunque il colosso delle bevande energetiche potrebbe “rimetterci la faccia” dopo essere stato per anni sulle carene di un progetto prossimo a fallire. “Non ho bisogno di cercare una nuova sposa quando ho una partnership così ben funzionante. Inoltre con Liberty Media potremo aspettarci molta più attenzione, non solo sul mercato USA che è già cruciale per noi – ha aggiunto Neumeister nel tentativo di ingolosire il patron di Red Bull e non solo - Il numero di spettatori in Formula 1 è raddoppiato, il 50% sono donne. Il motorsport è al centro del marchio KTM, fa parte del nostro DNA. Motorsport e innovazione sono indissolubilmente legati. Tutte le innovazioni che realizziamo in pista ci aiutano a migliorare i veicoli di serie”. Il nodo vero, però, sono i soldi che servono per portare avanti due squadre (o anche fosse una sola) in MotoGP. “E’ vero che dovremmo risparmiare sulle corse – ha ammesso Neumeister – ma ci sono contratti in corso che rispetteremo e scelte strategiche da fare”. Intanto, il reparto corse è stato definitivamente (anche in maniera formale) separato dal resto delle attività per renderlo più appetibile a nuovi (e neanche tanto eventuali) investitori.
