È Aprilia, per la seconda volta in un mese, a tracciare la strada del mercato piloti e della gestione mediatica in MotoGP: dopo l’annuncio di Jorge Martín nel lunedì di test al Mugello, da Noale hanno ufficializzato, lunedì 24 giugno, la firma di Marco Bezzeccchi, che si affiancherà allo spagnolo nel team ufficiale a partire dal 2025. In entrambi i casi c’è stato poco da attendere, sia per la comunicazione ufficiale che per raccogliere le parole di Massimo Rivola, numero uno di Aprilia Racing. Rispetto a tre settimane fa, l’incontro con la stampa è stato organizzato online, il che ci racconta di come Aprilia voglia comunicare nel modo più rapido ed efficace possibile. Senza convocare una conferenza stampa di giovedì, quando a parlare sono i piloti, o dando un appuntamento con settimane d’anticipo rispetto alla data dell’annuncio.
“Sono molto felice, abbiamo una coppia molto forte di giovani talenti”, dice subito l’Amministratore Delegato di Aprilia Racing. “L’anno scorso hanno fatto P2 e P3, per cui la speranza è che facciano anche meglio con noi. È vero che quando cambi entrambi i piloti non è mai una scelta saggia, la continuità paga. Credo però che di fronte a talenti di questo tipo questo piccolo rischio vada preso e accettato con grande entusiasmo”.
La prima, vera domanda: perché Marco Bezzecchi? In Aprilia si è sempre lasciato intendere che un pilota italiano avrebbe fatto comodo alla squadra, ma di opzioni ce n'erano più d'una. Così Rivola racconta di come, in realtà, il suo interesse per Bezzecchi sia di lunga data: “È stato il primo a cui ho offerto il sedile quattro anni fa quando ci siamo trovati nella merda. Lui fu uno di quelli che rifiutò, anche se in realtà lo fece con cognizione di causa: aveva già un accordo per la Moto2 con il Team VR46 che già era un team molto forte, puntava al campionato e sapeva che se avesse fatto bene probabilmente avrebbe avuto la strada spianata in MotoGP con il team di Valentino. A me è dispiaciuto ma non me la sono presa, anzi. Un anno in più in Moto2 probabilmente gli è stato utile. Perché lui? È vero che quest’anno è un po’ più in difficoltà, eppure quello che ha fatto vedere lo scorso anno è un segnale di talento enorme: mi ha impressionato in Argentina sul bagnato e ancora di più in India, che era l’unica pista che non conosceva nessuno, a parte io che ci ero stato con la Formula 1, ma non faccio testo (ride, ndr). Ci sono segnali, nella carriera di un pilota, che ti fanno saltare all’occhio la velocità e il talento, poi sicuramente è anche un personaggio alla Valentino Rossi, alla Marco Simoncelli. Uno di quelli che in MotoGP ci stanno bene. Detto questo l’abbiamo preso perché ci dà del gran gas, non per altro”.
C’è poi un passaggio dedicato a Maverick Vinales che dopo essere stato accostato ad HRC - che invece pare aver confermato Joan Mir al fianco di Luca Marini - è passato alla KTM del Team Tech 3, forse lasciando un po’ di amarezza a Noale: “Pensavo e speravo di poter continuare con Maverick”, la risposta di Rivola. “La vittoria ad Austin è stata il raggiungimento di un obiettivo che ci eravamo dati, cioè di vincere con lui. Quella è stata una soddisfazione enorme, chiaramente vorremmo ripetere Austin. E non pensavamo che avremmo cambiato entrambi i piloti, ma per come si è mosso velocemente il mercato credo che Aprilia abbia fatto un grandissimo lavoro. Per cui non posso che essere molto, molto contento. Se mi sono sentito tradito da Maverick? No, i piloti sono così. È giusto che facciano i loro interessi, sta nel nostro mestiere essere di loro interesse. Non credo neanche che si sia sentito tradito lui quando abbiamo annunciato Jorge Martín, al tempo stesso lui segue molto i propri istinti e le proprie sensazioni. Sappiamo che può avere dei picchi enormi. Forse ha ritenuto che fosse il momento di cambiare, forse vuole vincere con quattro case differenti. Non lo so, noi rispettiamo la sua scelta e cercheremo di massimizzare i risultati nei prossimi GP, la stagione è ancora molto lunga”.
La sensazione è che in Aprilia ci sia grande serenità. Nessuno dei piloti uscenti è stato allontanato direttamente, eppure a guidare la RS-GP nel 2025 saranno piloti - sulla carta - più vincenti. Per quanto riguarda il Team Trackhouse invece, Rivola ha puntualizzato che non sarà lui a scegliere a chi affidare le moto ma che, dal suo punto di vista, avrebbe senso continuare con Fernandez e Oliveira.
Allo stesso modo, non è ancora chiaro se Matteo Flamigni e altri uomini del VR46 Racing Team passeranno in Aprilia con Marco Bezzecchi: “Per il momento non ne abbiamo parlato, ci siamo concentrati sul mercato piloti e quello dei tecnici comincerà a brevissimo. Dobbiamo rispettare la nostra squadra e ovviamente anche quelle da cui vengono i piloti. Cercheremo di rompere meno equilibri possibili, a meno che un pilota - come ad esempio lo stesso Maverick con Manu Cazeaux - abbia bisogno di un capotecnico specifico”.
Infine, Rivola racconta brevemente come si è sviluppata la trattativa e perché, sotto un certo punto di vista, lo stile di guida di Bezzecchi potrebbe sposarsi bene con l’Aprilia: “La verità è che il manager di Marco (Gianluca Falcioni, ndr) ci ha approcciato già a inizio stagione. Noi abbiamo aspettato la decisione di Aleix, poi il Mugello e a quel punto ci siamo concentrati sulle priorità, ovvero i piloti. Mi ha fatto molto piacere il fatto che sia stato tutto molto naturale: Marco voleva venire da noi, guidare la nostra moto. E questo ovviamente fa tanto piacere. Sulla carta lo stile di guida di Marco dovrebbe andare bene con la nostra moto. È sempre andato molto forte sulle piste veloci. La nostra è una moto che si sposa bene da quel punto di vista”.