Max Verstappen è tra i piloti di più forti di tutti i tempi? È questa la domanda che, ormai molto spesso, rimbalza da un paddock all’altro della F1. Quattro titoli Mondiali conquistati a soli 27 anni oltre a 65 vittorie, 44 pole position e 117 podi in 223 Gran Premi: numeri da capogiro destinati a crescere ancora, alcuni dei quali arrivati grazie ad autentiche magie come il titolo conquistato la passata stagione nonostante una Red Bull lontana da McLaren e Ferrari, le due vetture che da metà stagione in poi si sono imposte gara dopo gara. E allora è lecito chiedersi per davvero se Max sia già tra i più grandi di sempre, tra tutti quei piloti che nella propria carriera hanno scritto la storia del circus.

Una domanda dalle svariate risposte, comprese le provocazioni di chi guardandosi indietro ritrova una competizione differente da quella che, oggi, Verstappen si trova ad affrontare: “Se guardiamo al passato, nell’era di Ayrton Senna e Alain Prost ogni anno c’erano cinque piloti come Max”, ha affermato Jacques Villeneuve, campione del Mondo 1997, a RacingNews365. “Max non è più forte dei grandi del passato, ma in questo momento è solo quindi spicca e fa la differenza. È un pilota puro e non ce ne sono più molti - ha poi aggiunto il canadese, riflettendo sulla griglia di partenza della F1 attuale. Oggi ci sono molti piloti bravi, mentre prima c’erano pochi piloti fortissimi e un gruppo di piloti bravi. È cambiato tutto lo schema”. Un’affermazione in perfetto stile Jacques, provocatorio come sempre, che però si scontra con la difficoltà nel confrontare epoche differenti ognuna delle quali con le proprie insidie e caratteristiche.

Ai tempi di Jacques e del suo titolo Mondiale c’erano Schumacher e Hakkinen, a quelli di Senna, invece, Prost, Mansell, lo stesso Schumacher oltre a Hill, mentre a battagliare contro Verstappen c’è stato Hamilton, che l’olandese ha battuto nonostante le mille polemiche che sempre caratterizzeranno il 2021, oltre a piloti pronti ad affermarsi non appena avranno i mezzi per farlo. Ci sono state le lotte, alcune vinte e altre perse, con Charles Leclerc, George Russell e adesso con i due della McLaren, Lando Norris e Oscar Piastri, con uno dei due destinato a meno di clamorosi colpi di scena a diventare il prossimo campione del Mondo di F1. Il tutto in un campionato forse mai così competitivo nel suo complesso, dove a fare la differenza non sono più né i secondi né i decimi, bensì i centesimi e a volte anche i millesimi.
La F1 e i suoi equlibri sono cambiati tanto nel corso degli anni e sostenere che Max sia più o meno forte dei grandi del passato risulta impossibile, perché altrettanto impossibile è confrontare i contesti in cui ciascuno dei piloti menzionati da Villeneuve ha corso affermandosi. Una certezza però c’è ed è evidente: l’olandese, che di record ne ha sgretolati tanti sin dal suo esordio nel circus nel 2015, tra i più grandi ci è già entrato di diritto. Lo testimoniano i numeri, così come le imprese realizzate in pista. Magari non starà simpatico a tutti, ma sul suo valore non si discute.
