Mezzo miliardo di dollari. Questo il montepremi di cui si parla per il match tra Conor McGregor e Logan Paul che si dovrebbe tenere in India. Un’operazione commerciale enorme, che prosegue nel solco tracciato da Mike Tyson vs. Jake Paul (e prima ancora da McGregor vs. Floyd Mayweather). Una deriva che non convince tutti, ma che di certo aumenta l’interesse nei confronti delle discipline di lotta. Resta da capire, poi, quanto lo sport venga effettivamente tutelato da questa centrifuga mediatica. I soldi, come dicevamo, sono troppi per non essere presi in considerazione. Lo stesso McGregor aveva lanciato l’indiscrezione sul suo possibile compenso via social: 250 milioni di dollari. L’ex campione irlandese di mma ha ancora due match nel suo contratto con la Ufc. Logan Paul, invece, è un atleta della Tko Holdings, che possiede anche la Wwe. E non sembra essere un caso che Paul abbia presenziato al debutto di Raw su Netflix (ne abbiamo scritto qui). Insomma, la chiave per l’evento sarà tenere un equilibrio tra tutte queste forze, trovando una quadra che accontenti tutti, Ufc, Tko e Wwe. Un’altra forza, però, è riemersa dal passato per attaccare McGregor.
“Quanti combattenti vengono dall’Irlanda? Hughes e McGregor... Chi altri? Non ci sono combattenti, fratello. Il livello in Irlanda non è nemmeno la metà di quello del Daghestan”, ha detto Khabib Nurmagomedov, il vincitore di Ufc 229 del 2018. Il rivale di Conor, uno dei pochi capaci di batterlo, ha deciso di tornare a parlare mettendo in dubbio la qualità del panorama di lottatori irlandesi. Ovviamente McGregor ha risposto via social (cancellando poi il post): “Leccapiedi, siete anni che siete ovunque e non avete difeso il vostro posto. Guardateli adesso. Meritano quello che hanno, che non è niente. Siete dei barboni traditori. Ti chiamiamo denti gialli. Vergognoso. Non dire mai il mio nome, non sei al mio livello. Non siamo gli stessi. Non rappresento né te né nessuno di voi”. Teddy Atlas, l’allenatore di Mike Tyson, ha detto la sua sul match che si prospetta in India: “Potrebbe essere la fine della credibilità di The Notorious come lottatore della Ufc”, la sintesi del suo pensiero. Vecchie inimicizie, nuove (e ben retribuite) rivalità. Nel mezzo il processo per stupro. Vita pericolosa, quella di Conor McGregor.