Da "Quartararo che è rimasto in Yamaha perchè l'unica alternativa era andare in Aprilia a un terzo dei soldi", fino agli argomenti di cui parlano ormai tutti dopo l'ultimo appuntamento della MotoGP a Le Mans. Marco Melandri e Davide Valsecchi ancora a fuoco su Instagram, rispondendo alle domande dei followers in "chiacchiere da box". Tantissimi i temi toccati e qui ve ne sintetizziamo un po'...
Marc Marquez è il più bravo, ma potrebbe non bastare
I due non potevano cominciare da Marc Marquez. E’ lui, nonostante al primo posto ci si sia piazzato Jorge Martin, il vero protagonista di Le Mans. “La verità – ha detto Melandri – che poteva essere un GP noioso se non ci avesse messo del suo il 93. Quando le cose girano, è lui il più forte”. Una opinione condivisa anche da Valsecchi, con Melandri che poi aggiunge: “Si vede proprio che sta tornando a avere l’atteggiamento di sempre, significa che ha ritrovato fiducia nella moto e che ha preso le misure a questa Ducati. E’ un animale da gara, ha un intuito e una freddezza nelle scelte da fare paura e s’è visto da come è partito, sia nella Sprint che nel GP della domenica”.
Per l’ex pilota di MotoGP e Superbike, tutto questo rischia di non bastare per salire in sella alla Desmosedici del Team Lenovo.Secondo Melandri, infatti, l’ormai nota intervista di Sky in cui Marc Marquez dice di volere una moto aggiornata al di là del colore che avrà rischia d’essere stata interpretata in modo sbagliato. “Io credo che lui abbia detto di volere una ufficiale – ha spiegato – Non una ufficiale in un team satellite, ma una ufficiale proprio. Evidentemente è ben consapevole che non è la stessa cosa. Non so come andrà a finire, ma secondo me se per lui non sarà Team lenovo non avrà problemi a andare in KTM. In KTM ci andranno o lui o Martin”.
Martin, Bastianini o Marquez? La scelta di Ducati è già fatta
A toccare l’argomento mercato in maniera più approfondita ci ha pensato Davide Valsecchi, proprio facendo le pulci alle parole di Marc Marquez che, a suo avviso, potrebbero significare una cosa sola: il 93 è pronto a accontentarsi di una Desmosedici 2025 anche restando in Gresini o andando in Pramac. Ma Marco Melandri, come accennato, non sembra essere d’accordo. Il tema è sempre lo stesso: il pilota di un team privato non vincerà mai un titolo mondiale contro una squadra ufficiale.
“Bisogna anche dire – ha aggiunto Melandri – che nella scelta incideranno anche altre questioni che magari a noi sfuggono. Martin ha vinto, Marquez è Marquez, ma se andiamo a guardare anche Enea Bastianini è andato veramente forte: negli ultimi dieci giri di Le Mans è stato lui il più veloce in pista. Qualcuno dovrà scendere dalla Ducati e io, lo ripeto, sono convinto che saranno o Marquez o Martin: uno dei due andrà in KTM”. In KTM, quindi, e non in Aprilia e il motivo, secondo Melandri, è ancorato ai progetti futuri e agli investimenti: “KTM spende il doppio degli altri – ha spiegato – per sviluppare la sua moto. Prima o poi i frutti dovranno arrivare e è lì che c’è più margine. Secondo me Marquez non avrebbe problemi a cambiare nuovamente moto, ma staremo a vedere. Di sicuro KTM giocherà le sue carte, se io fossi Marquez e dovessi scegliere tra il team ufficiale di KTM e una moto ufficiale in un team satellite Ducati non ci penserei un secondo a andare in KTM. Per lo spettacolo, però, sarebbe bello Martin in Aprilia e Marquez in KTM, così si livella ancora di più un po’ tutto. Ma io ho la sensazione che Ducati abbia già deciso e che a Borgo Panigale sia già chiaro a tutti quello che succederà”.
Se foste Campinoti di Pramac andreste a prendere una Yamaha? Non scherziamo!
Il tema del momento è anche il rinnovo non ancora sottoscritto tra Ducati e Pramac per la fornitura delle moto. Non è solo una questione di colori e motori, ma è argomento che incide, e tantissimo, su tutto quello che riguarda il mercato. Se per Valsecchi, però, c’è da stare a guardare, per Melandri anche qui la storia è già scritta: “Ma davvero pensiamo che Pramac lascerebbe questa Ducati per queste Yamaha? Gli sponsor, se fai una cosa del genere, ti dicono ‘io i soldi non te li do’. In questo momento quello un passetto indietro rispetto a Martin e Marquez è Bastianini, quindi la Ducati Pramac potrebbe essere per lui, ma è vero pure che in Aprilia credo sia già scritto il ritiro di Aleix Espargarò”.
Inaccettabili le penalità a Bastianini e Di Giannantonio
A proposito di Enea Bastianini, per Melandri – che hiaramente ragiona ancora da pilota – a Le Mans lo spettacolo brutto l’ha offerto la race direction. Quando, per la precisione, ha deciso di penalizzare prima Enea Bastianini per il contatto con Aleix Espargarò e poi Fabio Di Giannantonio.
“Entrambi – ha spiegato Melandri – si sono penalizzati da soli con le loro manovre, perché entrambi comunque hanno perso tempo finendo fuori pista per un attimo. In queste situazioni ci vorrebbe un po’ di umanità e buon senso perché in questa MotoGP si rischia di rovinare gare che si giocano su differenze minime. Tra l’altro non è mai chiaro cosa si può fare e cosa no e questo può portare i piloti ad avere paura di decisioni dall’alto e non azzardare le manovre che invece possono fare. I piloti devono poter stare tranquilli”.
A Barcellona occhio a Enea Bastianini
Saranno le radici quasi comuni, visto che entrambi sono nati in Emlia Romagna, ma è su Enea Bastianini che Marco Melandri vuole provare a scommettere ancora. Magari già dal prossimo GP, quando il motomondiale farà tappa a Barcellona.
“Quella – ha spiegato – è una pista che massacra le gomme e penso che nella gestione degli pneumatici Enea Bastianini sia quello che ha qualcosa in più. Se riuscirà a partire davanti e poi guidare come fa lui, che riesce sempre a risparmiare un po’ di gomma, probabilmente potrà rendere ancora più avvincente la bagarre, sia per il mondiale sia per le scelte di mercato”.