La saga che circonda Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula 1, continua a intrecciarsi tra mistero, tragedia e scandalo. Al centro dell’attenzione ora c’è il processo in Germania che accusa tre uomini – tra cui Markus Fritsche, ex guardia del corpo di Schumacher – di aver orchestrato un piano per estorcere 12 milioni alla famiglia del pilota, sfruttando materiale medico riservato. E, tra le pieghe della vicenda, emerge il sospetto inquietante su una figura chiave: un’ex infermiera licenziata per presunta “cura inadeguata”.
Il materiale rubato e l’inizio del caso
Secondo le accuse, Fritsche avrebbe avuto accesso a oltre 1.500 foto, video e note mediche di Schumacher attraverso un computer riservato ai medici e ai caregiver. La tesi della procura è che il materiale sarebbe stato sottratto con l’aiuto di un’infermiera che aveva lavorato per la famiglia in passato. Durante il processo, Yilmaz Tozturkan, co-imputato ed ex buttafuori, ha dichiarato: “Fritsche disse che l’infermiera era in difficoltà economiche e che avremmo diviso i guadagni in tre parti”. Tuttavia, la donna, che ora vive in Svizzera, non è formalmente accusata, sebbene sia sotto indagine.
Sospetti e testimonianze
Sabine Kehm, manager di Schumacher per oltre 25 anni, ha parlato in aula del rapporto “piuttosto stretto” tra Fritsche e l’infermiera. “Si vedevano spesso insieme. Tuttavia, abbiamo avuto problemi con la qualità delle cure fornite. Sono accadute cose spiacevoli,” ha detto, senza entrare nei dettagli. Anche Heike Puschmann, un’altra collaboratrice della famiglia, ha confermato che Fritsche aveva minacciato la famiglia dopo essere stato licenziato nel 2021, chiedendo un risarcimento equivalente a tre mesi di stipendio.
La posizione della famiglia Schumacher
Dal tragico incidente sugli sci nel 2013, che ha lasciato Michael Schumacher gravemente compromesso dal punto di vista fisico, la famiglia ha mantenuto una stretta riservatezza sulle sue condizioni. L’idea che materiale così privato possa essere stato sottratto e utilizzato per una truffa è una ferita che si aggiunge al dolore di un dramma già immenso. La moglie Corinna, secondo Kehm, avrebbe immediatamente sospettato dell’infermiera: “Non poteva che essere stata lei.”
Cosa sappiamo dell’infermiera?
L’identità della donna, che il Daily Mail sostiene di conoscere ma non divulga, dipinge il profilo di una professionista con esperienza in “riabilitazione neurologica Vip”. Il suo legame con il caso rimane ambiguo: non obbligata a testimoniare dalla Svizzera, potrebbe rifiutare di parlare per evitare di auto-incriminarsi. “Se decideranno di convocarla, sarà il tribunale a stabilirlo,” ha detto il legale di Tozturkan.
Uno scandalo che non si spegne
Il processo non si limita a gettare ombre sull’ex infermiera. Solleva domande più ampie sulla vulnerabilità delle famiglie che si trovano a gestire la cura di persone celebri in situazioni delicate. Mentre il tribunale di Wuppertal si avvicina a un verdetto, una domanda rimane sospesa: chi può essere davvero considerato responsabile, e quali nuove verità potrebbero emergere su questa intricata rete di tradimenti?
La famiglia Schumacher continua a lottare per proteggere non solo la privacy del campione, ma anche la sua dignità in una storia che sembra lontana dall’avere un epilogo definitivo.
O quelli o la pubblicazione sul dark web di più di 1500 foto e 200 video di Michael, insieme a reperti medici e documenti sulla sua salute e non solo, raccolti religiosamente in una chiavetta USB che probabilmente vale di più di ogni somma di denaro per chi finora ha protetto la privacy dell’ex pilota. Quello che riporta il Daily Mail ha dell’incredibile, perché pare che Fritsche, insieme a una sorta di banda che si è creato intorno, abbia fatto sapere alla famiglia del materiale in suo possesso, inviando addirittura qualche foto di tempo in tempo direttamente alla residenza dove Michael viene curato ogni giorno. Un mese per fargli avere i 12 milioni in cambio della restituzione della chiavetta USB, un ricatto che fa rabbrividire ma che è stato intercettato anche dalla polizia tedesca che, seguendo Fritsche e i suoi collaboratori, è riuscita ad arrestarli a inizio giugno - secondo quanto riportato dalla testata britannica. Adesso gli uomini sarebbero in attesa di processo, previsto per l’inizio del 2025. Per quanto potrà essere fatta giustizia però, per la famiglia Schumacher non c’è pace e questa terribile maledizione sembra non finire mai.