Michele Pirro è uno di quei nomi che ritorna; difficile che un appassionato non lo abbia mai sentito nominare, anche se forse è più conosciuto per il suo ruolo di tester Ducati e per le sue partecipazioni come wildcard alle gare della MotoGP in sella alla sua Desmosedici laboratorio. Ma Michele Pirro è, soprattutto, il padrone incontrastato del CIV, il Campionato Italiano Velocità che ha conquistato per la decima volta in carriera. Per essere precisi il palmares di Michele recita così: Campione Europeo Velocità classe 125 GP nel 2004, due volte nella classe Superstock 1000 (2007 e 2008), uno nella classe Supersport 600 (2009) e sette nella classe Superbike (2015, 2017, 2018, 2019, 2021, 2022, 2024).
A vent'anni esatti dal suo primo titolo Pirro raggiunge un risultato pazzesco, proprio considerando quanto sia lunga la carriera di questo trentottenne, padre di famiglia, che in pista se la deve vedere con ragazzini ben più giovani. La gara che si è svolta al Mugello è stato un continuo colpo di scena; tra i due contendenti al titolo, Michele Pirro (Barni Spark Racing Team Ducati) e Alessandro Delbianco (Team DMR Racing Yamaha) ci sono 27 punti di distanza sui 100 in palio. In gara 1 il primo colpo di scena: il radiatore della R1 di Delbianco si buca costringendolo al ritiro mentre Pirro sale sul gradino più alto del podio. In gara 2 il distacco è di 52 punti su 75, ma le prime posizioni sono combattute dai due aspiranti al titolo a cui si aggiungono Luca Bernardi, che vincerà in sella alla sua "vecchia" Aprilia RSV-4 del team M2 Racing, e Riccardo Russo, compagno di squadra di Delbianco. Proprio tra i due piloti Yamaha ci sarà una lotta all'ultima curva (letteralmente) che porterà Delbianco secondo e Pirro terzo sotto la bandiera a scacchi, che vuol dire 48 punti di vantaggio per Michele su 50 disponibili.
Insomma, la matematica tiene ancora aperta la lotta al titolo, ma non la Direzione Gara. Rivedendo i filmati notano che proprio nella lotta con il suo compagno Delbianco è finito sul verde oltre il cordolo e, quindi, viene sanzionato di una posizione. In questo modo Michele Pirro si porta a 56 punti di vantaggio e si laurea, per la decima volta, campione italiano. Difficilmente 4 punti di distacco sarebbero bastati per ribaltare la situazione nella prossima tappa di Imola, ma un po' di polemiche non sono mancate.
Non da parte di Alessandro Delbianco, che ha sportivamente riconosciuto il valore e il merito di Michele Pirro che, nel dopo gara, ha commentato così: “Alla fine sono riuscito a raggiungere quello che mi è mancato lo scorso anno, il decimo titolo italiano. Sono passati 24 anni dalla mia prima vittoria in una gara e quando ho visto i numeri della mia carriera qui al CIV ho pensato "Wow! È incredibile". In Italia sono il terzo miglior pilota di sempre dopo Agostini e Provini che correvano e vincevano in più categorie nella stessa stagione. L'Italiano non sarà il Mondiale, ma rimanere competitivo e vincere per così tanti anni non è facile da nessuna parte, e questo mi rende particolarmente orgoglioso. Il lavoro paga sempre e ora che comincio a "invecchiare"; voglio essere d'esempio per i giovani, non possono pensare di vincere solo grazie al talento, ci vuole duro lavoro e sacrificio. Un ringraziamento a Barni, a tutta la sua famiglia e al team che mi ha aiutato a raggiungere questi traguardi che mi fanno venire ancora voglia di correre e divertirmi”.
Tutti avvisati, quindi, visto che per raggiungere Provini basterebbe "solo" un altro titolo…