Le Ducati ufficiali in pista sono tre: due aprono la top 10 e una la chiude. Solo che non è come si potrebbe pensare, perché se da un lato è quasi inutile raccontare che Marc Marquez ha strappato il miglior tempo nelle prequalifiche del GP di Argentina, dall’altro c’è da specificare che quella appena dietro non è la Desmosedici di Pecco Bagnaia. Il vicecampione del mondo, in gran difficoltà anche in FP1, ha trovato un setting migliore rispetto al mattino e è sembrato in grado di tenere il passo del compagno di squadra. Solo che di mezzo ci si è messo un errore e nel secondo tentativo di attacco al tempo Bagnaia è caduto. Classica scivolata senza conseguenze che, però, non ha lasciato il tempo di rientrare ai box per salire sulla seconda moto e provarci ancora. Risultato? Gli ultimi minuti di piloti in pista sono stati da infarto per il box del 63, che scivolava anche in classifica fino a fermarsi, fortunatamente per lui, al decimo posto, l’ultimo disponibile per giocarsi la pole domani senza dover passare dalla Q1.

L’altra Ducati, quindi, è stata quella di Fabio Di Giannantonio, identica a quella di Marc Marquez e Pecco Bagnaia, ma “vestita” con i colori del Team Pertamina Enduro VR46. “Siamo contentissimi – ha detto Uccio ai microfoni di Sky – della spalla di Fabio ci siamo ripromessi di non parlare. E’ chiaro che non è nella migliore condizione ancora, ma mi sembra che siamo sulla strada giusta”. In effetti, Di Giannantonio ha chiuso con un tempo inferiore in tre settori su quattro a quello di Marc Marquez, che però sembra avere nelle mani un T4 da extraterrestre. Terza piazza di giornata per l’altro Marquez, Alex, che si conferma in un feeling perfetto con la Desmosedici 2024 del Team Gresini. Il nome da tenere d’occhio, però, è quello del quarto di giornata: Marco Bezzecchi su Aprilia. Perché a scorrere i tempi del venerdì, al di là del time attack, è suo il passo in linea con quello di Marc Marquez e i precedenti del Bez a Termas de Rio Hondo raccontano di un rapporto speciale tra il pilota di Viserba e il circuito argentino.
Come in mattinata e come successo anche a Buriram, in top 10 ci sono tutti i marchi della MotoGP, a conferma del maggiore equilibrio di questo 2025, con Brad Binder e la KTM che aprono “la classifica degli umani”. Dietro al sudafricano, a sorpresa e dopo una mattinata non certo brillante, c’è la Yamaha ufficiale di Alex Rins, sesto, seguito dalla Honda di Johann Zarco, dall’altra Yamaha di Fabio Quartararo e dall’altra KTM di Pedro Acosta, che ha preceduto, appunto, Pecco Bagnaia. La Q1, quindi, sarà probabilmente ancora una partita tra Ducati e Aprilia, con Franco Morbidelli e Ai Ogura, rispettivamente dodicesimo e undicesimo, che sono sembrati quelli più in grado di tenere il passo dei primi.
Occhio, però, a Joan Mir, oggi tredicesimo davanti a Jack Miller e Luca Marini, ma veloce per quasi tutta la giornata con la sua Honda ufficiale e in grado di tenere un passo in linea con quello del compagno di marchio Johann Zarco. Da segnalare, per quanto riguarda gli altri italiani, il ventunesimo posto di Enea Bastianini, apparso sempre in gran difficoltà con la KTM del Team Tech3 e davanti solo al tester di Aprilia, Lorenzo Savadori.
