Un fallo di reazione, incapace sul momento di accettare che per una volta non poteva fare nulla per difendersi. È successo questo a Max Verstappen a Barcellona, riportando tutti al finale di Mondiale del 2021, corso per lo più in questa maniera. Eppure, questa volta non gli è andata bene, perché George Russell l’ha passato nonostante il contatto, e subito dopo ha ricevuto una penalità che pesa come un macigno sul suo Mondiale: 10 secondi che lo hanno fatto scivolare al decimo posto sotto la bandiera a scacchi, oltre a tre punti sulla patente che lo costringono a non sbagliare più, perché ne basterebbe solo un altro in Canada per fargli saltare il GP di Austria.

Una manovra dura, pagata a caro prezzo, oltre a diventare l’argomento più chiacchierato di tutto il paddock, ma non solo. Tanti i pareri contrastanti, ma su tutti a colpire è stato quello di Nico Rosberg, che in diretta su Sky Sport UK ha affermato: “La prima cosa che mi è venuta in mente sulla battaglia tra Verstappen e Russell è stata la manovra di Valentino Rossi ai danni di Marc Marquez in Malesia nel 2015”. Un parallelismo che ha fatto discutere, e che non è piaciuto per niente a Christian Horner, team principal della Red Bull, che ha scelto di rispondere preferendo il quasi totale silenzio, come testimoniato dalle sue parole a Motorsport.com: “Commento sensazionalista quello di Nico, quindi ci fermiamo qui”. Una non risposta che dice tanto, dopo che l’ex campione del Mondo 2016 aveva riportato alla mente una delle storie più discusse di tutto il motorsport: un pilota che aspetta l’altro dopo una battaglia, poi un contatto, e infine un milione di polemiche destinate a non placarsi mai definitivamente.
Eppure, una differenza tra i due episodi c’è, eccome. Valentino ha sempre negato di voler far cadere Marquez, perché quell’attesa e quello scambio di sguardi sarebbe servito solo a mandare un messaggio al proprio rivale, dopo un numero infinito di manovre “inspiegabili”. Al contrario, dopo le varie sfuriate, Max ha ammesso di aver sbagliato, e lo ha fatto pubblicamente, attraverso il proprio Instagram: “Alcune manovre dopo la ripartenza hanno aumentato la mia frustrazione dopo che avevamo già sbagliato la scelta della gomma. Ho fatto una manovra sbagliata e non sarebbe dovuto succedere. Do sempre il massimo e a volte le emozioni possono portare a reazioni eccessive. Si vince e si perde insieme, ci vediamo a Montreal”.
Poche parole, ma chiare: “Ho sbagliato”. Un attestato di maturità, perché il Max visto nei corpo a corpo contro Lewis Hamilton non avrebbe mai fatto mea culpa, nonostante in tante occasioni avesse superato il limite. Sono passati ormai quattro anni, oltre ad altri tre titoli Mondiali conquistati, e tutto è ben diverso. Una reazione sbagliata, molto, dettata dalla frustrazione per un Gran Premio fatto di momenti inimmaginabili: gliene sono successe di ogni, e i team radio con Giampiero Lambiase, il suo ingegnere di pista, lo confermano. Poi è arrivata la Safety Car, di fatto vanificando la strategia adottata, oltre a una scelta di gomme obbligata che però ha reso tutto più complicato: Max lo sapeva bene, e non è un caso che appena uscito dalla pit lane si sia aperto in radio chiedendo, incredulo, perché avessero montato proprio quelle gomme sulla sua RB21. Vulnerabile per una volta, dopo aver attaccato subito, pronti via. Aveva promesso spettacolo alla prima curva, poi riuscendoci per metà, con Oscar Piastri bravo a non commettere alcuna sbavatura. Dopo aver sfilato Lando Norris gli ha messo pressione, ma giro dopo giro si è dovuto arrendere a una vettura semplicemente superiore. Difficile da ammettere a sé stesso, specie per uno che ha fatto della lotta e del non arrendersi mai il proprio punto di forza. Barcellona è stato uno schiaffo, in tutti i sensi, ma questo Max è pronto a rifarsi, perché per lui mollare non è concepito, mai.
