No, non era mai successo: nessuna moto non giapponese aveva mai vinto un round dell’All Japan Superbike fino a pochi giorni fa, quando le ruote di una Panigale V4R si sono lasciate dietro quelle delle altre Yamaha R1, Honda CBR e Kawasaki Ninja in pista grazie all’impresa storica di Ryo Mizuno. Il pilota giapponese del Team di Yukio Kagayama c’era andato vicinissimo anche nei round precedenti, conquistando cinque podi e il 25 agosto scorso s’è preso la più grossa delle soddisfazioni: vincere a Motegi, che è di proprietà di Honda, davanti a ben due Yamaha. E adesso potrebbe anche non essere finita qui.
Mizuno, infatti, è ora secondo nella classifica generale, con soli 19 punti di distacco dal leader Katsuyuki Nakasuga, che guida una Yamaha. Mancano quattro round e l’impressione, almeno a guardare i risultati sempre in crescita del ducatista, è che la lotta al titolo sia apertissima con così tanti punti ancora da assegnare. E non è escluso nemmeno che a questo punto, con l’obiettivo storico così alla portata, l’impegno diretto di Borgo Panigale non si faccia ancora più attivo. E’ chiaro, infatti, che conquistare il titolo anche nell’All Japan Superbike per Ducati, da un punto di vista del marketing e della promozione del brand, potrebbe valere quasi quanto mettersi in tasca un altro mondiale in MotoGP o in Superbike. Non per il titolo stesso dell’All Japan SBK, ma per quello che rappresenterebbe, con Ducati che a quel punto sarebbe davvero, anche nei numeri consegnati alla storia, il marchio che ha saputo diventare sinonimo di racing e velocità in ogni angolo del mondo. E persino in casa di quei colossi che per anni e anni hanno dominato corse e mercato.
Non è un caso che l’azienda di Borgo Panigale si sia impegnata in maniera diretta anche nella recente 8 Ore di Suzuka, sfiorando il colpaccio e ponendo le basi per un progetto ambizioso, ma concreto, che potrebbe addirittura portare Pecco Bagnaia e altri piloti di Ducati in MotoGP a schierarsi in griglia nella prossima edizione della gloriosa gara di endurance. Magari anche grazie ai dati acquisiti da Mizuno e dal suo team in questa stagione di risultati significativi nell’All Japan Superbike.
La vittoria del 25 agosto a Motegi, quindi, è solo un altro pezzetto di terreno aggiunto a quella che sembra essere davvero una spietata campagna alla conquista del mondo a suon di manate di gas. Con Ducati che ora ha pure raddoppiato gli sforzi buttandosi anche nell’avventura del motocross e non nascondendo che c’è persino una mezza idea per la Dakar con la DesertX.