A Phillip Island ha vinto dimostrando ancora una volta di potersela giocare con i leader della classifica mondiale nonostante una moto di un anno più vecchia e da lì anche quelli che sembravano meno convinti si sono detti certi che Marc Marquez sarà arbitro nella lotta tra Martin e Bagnaia. Che non significa, sia inteso, che metterà in atto una qualche strategia per favorire uno a danno dell’altro, ma semplicemente che, essendo a tutti gli effetti un candidato a vincere, potrà sottrarre punti ai due contendenti.
Di sicuro a guadagnarci sarà lo spettacolo. Ma, lasciando perdere i soliti fanatici delle teorie del complotto o quelli che vogliono vedere il marcio in ogni cosa, lui stesso sembra esserne consapevole che il fantasma del 2015, inevitabilmente, è tornato sulla bocca di tutti. Anche se non lo dice e la prende alla larga. Tanto che adesso l’otto volte campione del mondo arriva a ammettere che un corpo a corpo all’ultima curva con Bagnaia o Martin è a tutti gli effetti una delle sue paure.
“No, non vorrei trovarmi all’ultima curva con loro – ha detto ai microfoni di DAZN Spagna – Ma alla fine ognuno è qui per se stesso e io devo pensare alla mia gara e a vincere se ce ne sarà la possibilità. Penso che sia Pecco che Martin, ma comunque tutti i piloti in generale, guarderanno le gare degli anni passati per prepararsi soprattutto agli ultimi giri e quindi ognuno farà la sua strategia. Ma la verità nelle corse è sempre una: se sei più veloce sei più veloce. E quando è così tutto diventa più facile al di là dei programmi che ci si può essere fatti. Se non sei veloce non sei padrone di niente”.
Il pilota del Team Gresini, quindi, non starà di certo a guardare per il solo timore di dare fastidio ai due che si giocano il mondiale. E, anzi, spiega che il suo obiettivo è trovare una continuità in queste ultime tre gare per preparare al meglio quella che – almeno nella sua testa - sarà la stagione del ritorno definitivo: il 2025 e con la Ducati ufficiale. “Il mio obiettivo è tornare a essere campione e quindi è chiaro che se vogliamo provarci nel 2025 dobbiamo lavorare già da adesso – ha concluso – Finire bene il 2024 sarà importantissimo per trovare quella coerenza di performance e quella costanza che poi aiuterà a trovare la fiducia che serve. Confermare la velocità di Phillip Island sarebbe sicuramente una buona cosa, ma vedremo cosa riusciremo a fare perché questo è un circuito diverso e comunque c’è l’incognita del meteo”.