Che Pecco Bagnaia e Jorge Martin sarebbero andati forte anche in Thailandia se l’aspettavano anche quelli che non hanno mai sentito parlare di motociclette. Perché è così da una stagione intera ormai e perché il livello raggiunto da quei due è talmente alto da far sembrare quasi normalità gli oltre 400 punti che hanno entrambi superato in classifica. Solo che adesso la sfida s’è spostata e non è più solo questione di saper giocare sul limite senza cadere dalla parte sbagliata, perché dopo l’Austria, come lui stesso ha ammesso, anche Marc Marquez è della partita. Però con meno pressione, visto che è impensabile che possa vincere il titolo e con più ferocia del solito, visto che adesso fa anche i conti con una moto che finalmente gli piace in tutto. E il 93, piaccia o non piaccia, diventerà arbitro di questo mondiale. Mentre Pecco e Martin?
Loro, paradossalmente, potranno solo “limitarsi” a fare quello che hanno fatto sempre: andare più forte possibile sbagliando il meno possibile. Ecco perché, anche nelle dichiarazioni che hanno seguito le prequalifiche, i due che si giocano il mondiale hanno speso parole (tra l’altro le stesse parole) sulla “velocità impressionante” di Marc Marquez. Sono consapevoli, entrambi, che un Marc Marquez così in forma potrebbe costare carissimo. Non per biscotti, accordi o complottismi vari, ma proprio perché significherà inevitabilmente averlo tra i piedi. E, paradossalmente, viene quasi da sperare di averlo davanti per giocarsi le ultime tre di stagione nelle posizioni che restano: la seconda e la terza. E’ assurdo, ma è quello che è. Anche perché diventa impossibile capire, in questo scenario, a chi dei due potrebbe costare più caro un Marc Marquez così. Con il 93 che ancora una volta si trova a spaccare in due l’opinione degli appassionati. Si potrebbe dire che vincendo a Phillip Island, ad esempio, ha fatto un favore a pecco togliendo a Martin la possibilità di guadagnare cinque punti in più. Ma si potrebbe dire, sempre stando su Phillip Island, che il non aver messo pressione a martin, superandolo alla prima occasione utile, sia stato un favore allo stesso martin, che così non s’è sentito il fiato sul collo di uno che andava più forte e che avrebbe potuto indurlo all’errore.
La tesi giusta non c’è. Perché sono buone entrambe. E questo potrebbe essere il vero elemento di nervosismo tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin, ora costretti non solo a andare forte, ma a andare forte pensando continuamente a chi dei due costerà di più questo Marquez. Tanto che alla fine, anche nel post prequalifiche, la “guerra di parole” che hanno abbozzato è risultata blanda. Con Pecco che s’è detto certo della sua velocità e ha minimizzato il suo crono con una mezza difficoltà avuto nel time attack e Martin che, invece, ha continuato a fare la parte di quello che non è così ossessionato dalla vittoria. “Martin secondo me ha avuto un turno più tranquillo e ha fatto un buon lavoro con le gomme morbide, medie e dure- ha detto il campione del mondo in carica - Quindi ha sicuramente lavorato ed è più che preparato per la gara, ma vedremo domani. Io invece avuto conferma che è un circuito che, per frenate e ingressi veloci, mi si addice meglio di Phillip Island. Jorge ha vinto l’anno scorso, quindi è molto forte. Ma senza dubbio sono vicino e questa pista si addice più a me”.
Una ostentazione di sicurezza, quindi, rispetto al diretto rivale per il titolo, ma non rispetto a un Marquez che attualmente sembra di un altro pianeta, come ha sottolineato lo stesso Martin. Il giovane spagnolo, dalla sua, sembra però aver perso la spavalderia di un tempo in favore di un atteggiamento più accorto e, se vogliamo, politico. “Domani in Q2 cercherò di accorciare il gap da Marquez – ha detto - ma il record della pista non è il mio obiettivo. Sto partendo molto bene, quindi se sarò in prima fila potrò sicuramente arrivare per primo alla prima curva e questo sarebbe molto importante. Qui soffriamo con le temperature e se sei indietro diventa tutto più difficile. Le gomme? Penso di essere molto veloce con la media, ma lo sono anche Pecco e Marc , quindi vedremo. L’obiettivo per me, alla fine, è fare punti”.