Il venerdì della Thailandia ha avuto un andamento opposto rispetto a quello di Phillip Island di una settimana fa: temperature tropicali, sole, asfalto asciutto sia nelle FP1 che nelle Prequalifiche, tanto tempo per lavorare sulla messa a punto delle moto senza l'asfissia di dover mettere subito a referto un tempo buono per strappare l'accesso diretto al Q2. Così i piloti, tra la mattina e il pomeriggio di Buriram, hanno approfondito la conoscenza delle combinazioni di gomme più papabili per Sprint Race e Gara. All'anteriore la hard va per la maggiore, poiché fornisce sostegno e sicurezza nelle lunghe frenate a moto dritta del Chang International Circuit. Al retrotreno - per la prima volta in stagione - lo schieramento della MotoGP deve fare a meno della soft (che Michelin, dato il caldo e vista la conformazione abrasiva del bitume di Buriram, ha lasciato a Clermont-Ferrand), ma può girare con scorte di medie e dure. Le prime sono state adoperate per il time attack nelle Prequalifiche (ma non andrebbero assolutamente scartate in ottica Sprint e Gara), le hard (provate soprattutto al mattino) offrono garanzie sulla lunga distanza nel caso le medie si consumassero troppo.
Ci soffermiamo sulla questione pneumatici perché in Thailandia, dove le prestazioni tra i primi sono estremamente ravvicinate, tutto potrebbe giocarsi lì: nel lavoro minuzioso ai box sulla gestione del loro deterioramento dopo tanti giri. Non è un caso che quasi tutti i piloti - prima di scendere in pista in configurazione qualifica - abbiano raccolto dati portandole a fine vita. Numeri che hanno mostrato un Pecco Bagnaia molto consistente con la hard al posteriore al mattino, quando ha inanellato tanti passaggi consecutivi sul piede dell'1'30"alto, meno ripetitivo con la media al retrotreno nelle Prequalifiche, turno che il numero 1 ha spezzettato con tante soste ai box. Al contrario, parlando sempre di medie al posteriore, Jorge Martín è parso il riferimento assoluto sul passo gara, dove ha prospettato un ritmo intorno all'1'30"basso. Da includere tra i favoriti, oltre ai contendenti al titolo, anche Marc Marquez, Enea Bastianini (in grande difficoltà al mattino, ma tornato sui livelli dei primi al pomeriggio) e un ottimo Maverick Vinales.
I valori sulla simulazione di passo gara rispecchiano quanto è accaduto nelle ultime fasi delle Prequalifiche, in cui Marc Marquez si è imposto nel finale con un 1'29"165 che è ufficialmente il nuovo record della pista di Buriram (un decimo meglio rispetto al primato della scorsa edizione). Dietro al 93, racchiuse in 195 millesimi, le Ducati di Jorge Martín, Enea Bastianini e Pecco Bagnaia, quarto ma apparso da subito determinato e a suo agio tra le staccate thailandesi, dove sembra essere sceso in pista con la voglia di scrollarsi immediatamente di dosso le difficoltà di Phillip Island. Ad interrompere l'ennesimo dominio delle Desmosedici, in quinta posizione, c'è l'Aprilia di Maverick Vinales (staccato di tre decimi abbondanti), che ha preceduto Franco Morbidelli, Pedro Acosta, Alex Marquez e Bezzecchi, nono al pomeriggio dopo una FP1 in cui Marco si era messo tutti alle spalle. L'ultimo posto valido per l'accesso diretto in Q2 è andato a alla Honda targata Cecchinello di Johann Zarco (a mezzo secondo da Marc Marquez, dopo aver sfruttato proprio il suo riferimento), che conferma un finale di stagione da voti alti in pagella.
Meno incoraggianti ma comunque contenute nei distacchi le prestazioni di Marini e Mir (diciassettesimo e diciannovesimo, distanti un secondo dalla vetta), decisamente deludenti quelle delle Yamaha nel time attack: Fabio Quartararo, spremendo tutto dalla sua M1, non è andato oltre il dodicesimo tempo (dopo aver mostrato un passo gara da top five), Alex Rins ha stampato il diciottesimo crono di giornata. Di Giannantonio, in sedicesima piazza, deve aver sofferto con la spalla che opererà settimana prossima, mentre la vera delusione di giornata coincide con il nome di Brad Binder: undicesimo con la KTM e, ad oggi, lontanto parente del pilota che dodici mesi fa a Buriram sfiorò la vittoria. Insieme a questi ragazzi, alle 5 italiane della notte tra venerdì e sabato, Jack Miller, Raul e Augusto Fernandez, Taka Nakagami e Lorenzo Savadori si giocheranno i due posti per accedere al Q2. Potrebbe non esserci Aleix Espargaró, che oggi ha concluso anzitempo il suo venerdì dopo una brutta scivolata nelle FP1 dalla quale è uscito vistosamente claudicante e contuso.