C’ stato un tempo in cui raccontare di un pilota che si trasferiva in un altro box significava automaticamente anche raccontare di uno o più tecnici che gli andavano dietro. Adesso, però, non è più così e la vera rivoluzione in corso non è tanto quella del mercato piloti, ma del mercato dei tecnici.
Marc Marquez, ad esempio, non potrà continuare a lavorare con Frankie Carchedi dopo aver già dovuto dire addio a Santi Hernandez, mentre Marco Bezzecchi è ai saluti con Matteo Flamigni. Stessa sorte toccherà a Jorge Martin, con Aprilia che di fatto ha due piloti già presi, ma entrambi con una sedia vuota a fianco. Anche Antonio Jimenez, infatti, dovrebbe avere la valigia già pronta, con destinazione Honda dopo gli anni trascorsi al fianco di Aleix Espargarò.
In questo scenario gli unici che sorridono sembrano essere Enea Bastianini, che ritroverà Alberto Giribuola dopo averlo dovuto salutare per i due anni in cui ha vestito i colori ufficiali di Ducati, e Maverick Vinales, che è riuscito a strappare a KTM, oltre al suo contratto, anche la possibilità di farsi seguire da Manuel Cazeaux. Chi non è riuscito a fare lo stesso – e si mormora anche con grande rammarico – è stato, invece, Jorge Martin, che difficilmente potrà strappare a Pramac, e prima ancora a Ducati, Daniele Romagnoli, con cui ha lavorato in questi anni. Sembra che Aprilia stia corteggiando in maniera piuttosto convincente David Munoz, ex tecnico di Valentino Rossi e oggi al fianco di Fabio Di Giannantonio in VR46, con il pilota romano che a quel punto sceglierebbe Flamigni in un’ottica di continuità tutta interna al team.
La situazione incerta e le decisioni tutte ancora da prendere, però, non riguardano solo l’Aprilia. Anzi, la confusione vera e propria sta in casa Honda, visto che Giacomo Guidotti sembra destinato a non essere più il capotecnico di Luca Marini e non è così scontato che Santi Hernandez riesca a esserlo ancora di Joan Mir, dopo gli anni in cui ha vinto praticamente tutto con marc Marquez. In casa Honda, infatti, dovrebbe arrivare, oltre a Jimenez, anche Christian Pupilin, cresciuto in Ducati e nelle ultime stagioni in forze alla KTM. I ruoli sono ancora tutti da definire, ma c’è, appunto, chi parla già di rivoluzione. Anche perché sembra che molti degli ingegneri di maggior appeal siano intenzionati a prendere tempo sia rispetto ai piloti con cui lavorare che al marchio con cui firmare un contratto, visto che all’orizzonte si prospetta un ingresso di BMW per il 2027, con la casa tedesca pronta a garantire stipendi faraonici.