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Ok, il Milan in Arabia ha vinto il primo titolo dell’era Conceição, ma quanto ha incassato? E le altre squadre, a partire da Inter e Juve?

  • di Raffaele Di Gaetani Raffaele Di Gaetani

8 gennaio 2025

Ok, il Milan in Arabia ha vinto il primo titolo dell’era Conceição, ma quanto ha incassato? E le altre squadre, a partire da Inter e Juve?
Con la vittoria nel derby contro l’Inter a sorridere non sono solo i tifosi del Milan ma anche le tasche del club, con i 9,6 milioni di euro incassati. La scelta della Lega Seria A di seguire il format Liga ha portato risultati a livello economico. Ma, come sempre, c’è anche chi piange

di Raffaele Di Gaetani Raffaele Di Gaetani

Sull’aereo di ritorno dall’Arabia Saudita dei rossoneri non è stata imbarcata solo la Supercoppa italiana conquistata battendo l’Inter, ma anche l’incasso dorato, riportato da Calcio e finanza, di 9,6 milioni di euro: 8 per la vittoria e 1,6 da contratti di sponsorizzazione e diritti tv. Ma non è tutto, a questa cifra va aggiunto un altro milione e mezzo per una futura amichevole con la vincitrice della Supercoppa locale. Guardando alle altre partecipanti, all’Inter, finalista perdente, sono toccati 6,7 milioni di euro, mentre per le semifinaliste, Juventus e Atalanta, 2,4 milioni di euro ciascuna. Ampliando il discorso e guardando alle cifre dei montepremi nelle altre supercoppe nazionali tra i top campionati europei, la Lega Serie A è al primo posto con 16,2 milioni di euro. Al secondo posto c’è la Liga con 12,2 milioni di euro e a seguire Germania, 5 milioni di euro, e Francia con 3 milioni di euro.

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Va detto che la formula utilizzata dalla Liga e dalla Seria A, rispetto a quella utilizzata da altre leghe, è quella della Finals Four in cui ci sono quattro squadre e più partite. Questo significa maggiore probabilità di avere le squadre più importanti in fondo alla competizione e di conseguenza maggior appetibilità a livello televisivo. Proprio quello che piace all’Arabia Saudita che deve aumentare il suo appeal calcistico in vista del Mondiale 2034. Ritornando alla Serie A, il contratto stipulato con gli arabi prevede lo svolgimento di altre due supercoppe italiane in questo paese entro il 2028. E la scelta su quali edizioni saranno appartiene alla federazione calcistica araba che preferirebbe avere Milan, Inter e Juventus all’interno della competizione. Infatti, la semifinale Inter-Atalanta, dove al fischio d’inizio c’erano solo 4 mila spettatori su 26 mila posti disponibili, ha dimostrato come l’interesse locale sia legato alla presenza dei top 3 club italiani. In vista dell’edizione 2026 la federazione saudita dovrà decidere entro fine marzo se occupare lo slot per il prossimo anno o meno. Ma se entro il 2028 due edizioni verranno disputate in Arabia, le altre due dove saranno giocate? Non ci sono certezze al momento, ma una delle ipotesi sono gli Stati Uniti in cui si giocherà il mondiale 2026. Negli Usa hanno dimostrato di saper come far aumentare la visibilità calcistica del paese, vedi l’acquisto di Leo Messi da parte dell’Inter Miami. Quello della Supercoppa Italiana potrebbe essere un altro modo per incrementare l’attenzione sul calcio a stelle e strisce. Se la Supercoppa Italiana venisse giocata in terra statunitense non sarebbe una novità. La prima volta è stata nel 1993 quando venne disputata Milan-Torino al Robert F.Kennedy Memorial Stadium di Washington prima del mondiale Usa 94. Ci fu poi l’edizione 2003 con la partita Milan-Juventus che si giocò al Giants Stadium di East Rutherford in New Jersey.

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Ma la Supercoppa Italiana in Arabia non è solo soldi e share televisivo, c'è anche l'altro lato della medaglia. Innanzitutto la decisione di disputare la Supercoppa in parallelo con il campionato italiano ha messo in ombra la Serie A, e in particolare il derby Roma-Lazio. Non solo però, perché nella 19esima giornata ci sarebbe stato anche un altro big match come Atalanta-Juventus che verrà recuperato martedì 14 gennaio alle 20:45. Poi c’è un discorso diverso, non legato direttamente ai club ma ai tifosi. Una trasferta in Arabia è complicata non solo per la difficoltà logistica ma anche per la spesa che ne deriva. Di sicuro la scelta di Spagna e Italia è agli antipodi da quella adottata in Inghilterra con la Community Shield in cui la finale si gioca nello stadio di Wembley a Londra e i soldi vengono dati in beneficenza. La supercoppa inglese infatti non ha un montepremi da conquistare ma gli incassi derivanti da biglietti, sponsor e diritti televisivi vengono divisi tra tutte le squadre che hanno partecipato alla fase finale della Fa Cup. Queste devolvono poi i fondi ricevuti a un ente di beneficenza. Per le due finaliste c’è solo un rimborso spese per la trasferta. Chissà se in futuro anche l’Inghilterra, dove va detto che i soldi dai diritti tv sono molto più alti rispetto a quelli italiani e spagnoli, cambierà il format di questa competizione. O se saranno anche la Liga e la Serie A a sposare la linea della beneficenza.

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