image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Ok, ma chi caz*o è Mattia Bellucci, il tennista convinto di poter essere Sinner che ha battuto Tsitsipas e Medvedev all’Atp di Rotterdam (con servizio da sotto)?

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

Ok, ma chi caz*o è Mattia Bellucci, il tennista convinto di poter essere Sinner che ha battuto Tsitsipas e Medvedev all’Atp di Rotterdam (con servizio da sotto)?
Mattia Bellucci? Il mancino senza sponsor, con la bandana da ribelle e un tennis anni Ottanta, ha buttato fuori prima Medvedev (sì, quel Medvedev) e poi Tsitsipas all'Atp di Rotterdam. Serve and volley come se ci fosse ancora Edberg, un servizio da sotto, e la convinzione di poter diventare “grande quanto Sinner”. Ma chi è davvero Bellucci? E dove può arrivare?

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Eliminare Medvedev, campione 2023 e numero 7 del mondo (ma fino a pochi mesi fa molto più alto) e poi pure Stefanos Tsitsipas, arrivando in semifinale. L’impresa è servita, e sul cemento di Rotterdam ha il volto incredulo di Mattia Bellucci, il ragazzo che, a chi glielo avevo chiesto, aveva risposto serissimo: “Arrivare dove è arrivato Sinner si può, lo possono fare anche altri e lo potrei fare anche io”. Ecco, sì, lui. Il mancino di Busto Arsizio, cresciuto a Castellanza, senza sponsor ma con una bandana che renderebbe orgoglioso McEnroe, che si è preso la scena battendo e abbattendo Daniil Medvedev, uno che di solito viene considerato una specie di muro tennistico con le gambe, e poi confermandosi con un avversario altrettanto ostico, Tsitsipas.

Non successi fortuiti, di quelli che l’avversario ha il gomito storto e la racchetta fuori fase. No. Bellucci ha giocato contro Medvedev. Ha vinto 6-3 il primo set, ha rischiato di chiudere in due, si è fatto riprendere al tie-break del secondo dopo essere stato sotto 4-1, e poi ha messo il turbo nel terzo, ancora 6-3, mandando a casa un ex numero uno del ranking come se fosse la cosa più normale del mondo.

Alla fine del match, il volto di Bellucci era un mix perfetto tra gioia e incredulità. “Una delle idee che avevo per questa partita era quella di provare a divertirmi in campo, ho cercato di giocare il più possibile con il serve and volley, che a volte può essere una soluzione”, ha raccontato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo affrontare Medvedev tirandogli addosso volée e servizi slice come caramelle.

E poi c’è stato quel punto, quello di cui parleranno per giorni. Il servizio da sotto. Sì, contro Medvedev. “L’ho visto molto lontano, quindi in quel momento ho pensato: ‘Se non lo faccio adesso non lo posso fare mai più’. Ovviamente non volevo mancargli di rispetto, ho solo provato a tirarlo fuori dalla sua posizione”. Genio o follia? Chiedetelo a Medvedev.

Addirittura dominante contro Tsitsipas, riuscendo a ottenere il break sul 4-4 nel primo set (chiuso 6-4) e distruggendo l'avversario con due break nel secondo set, chiuso 6-2.

Mattia Bellucci a Rotterdam
Mattia Bellucci a Rotterdam

Un ragazzo qualunque con un sogno qualunque. O forse no.

Bellucci non è la classica storia del predestinato. Non ha fatto i giri del circuito junior come una promessa da copertina. È cresciuto con suo padre Fabrizio, maestro nazionale e primo coach, allenandosi nei campetti dove si respirava più polvere rossa che glamour da Atp. “Fino ai 18 anni ho studiato al liceo linguistico Fermi a Castellanza, dove avevo l’obbligo di frequenza. I professori mi venivano incontro con il programma, ma non potevo certo assentarmi a lungo”, racconta.

Poi ha deciso di saltare il circuito junior. Niente Under 18, niente passerelle. Subito tra i “grandi”, nei Futures sperduti, raccattando i primi punti Atp con la stessa naturalezza con cui oggi batte un top 10. “Mi ci sono voluti altri tre anni di vagabondaggio prima di individuare il team giusto per me”, confessa. Quel team è la Mxp Tennis, con Fabio Chiappini come direttore tecnico, uno che l’ha visto crescere e ora lo esulta ad ogni volée contro Medvedev.

La strada per Rotterdam (e per il cuore del tennis mondiale)

Il suo primo Itf? Monastir, 2021. Poi altri cinque titoli e, soprattutto, due Challenger vinti di fila nel 2022: a Saint-Tropez e Vilnius. Nel 2023 arriva la qualificazione all’Australian Open, il primo Slam nel tabellone principale. A settembre, un altro titolo Challenger a Cassis. Sembrerebbe una storia lineare, ma il tennis di Bellucci è tutto fuorché lineare.

Ad Atlanta, nell’Atp 250, vince le sue prime partite nel circuito maggiore. Poi Washington, Us Open, dove batte Stan Wawrinka, mica l’ultimo arrivato. Salta di qua e di là, Challenger e tornei Atp, in un mix di successi, sconfitte al quinto set, match point annullati e occasioni perse. Ma sempre con quella convinzione sotto la bandana: “Se l’altro ha più potenza di te, è più alto e più robusto, puoi sempre trovare un modo per metterlo in crisi”.

E così eccolo a Rotterdam, senza sponsor, senza clamore, ma con un tennis che non si vede più tanto spesso: mancino, fantasia a palate, un repertorio classico che fa impazzire gli avversari. Serve and volley, colpi in controtempo, slice velenosi, persino, appunto, un servizio da sotto a Medvedev, per ricordargli che non si può mai abbassare la guardia.

Danil Medvedev eliminato da Bellucci
Danil Medvedev eliminato da Bellucci

Sinner? Un obiettivo, non un confronto

La storia di Bellucci si intreccia inevitabilmente con quella di Jannik Sinner, anche perché entrambi sono nati nel 2001. “Ricordo ancora bene quella partita del 2014, lui è ossessionato dal fatto che non voleva perdere ma anche io ero ossessionato dal match. A quel tempo Jannik era un chiodo, per niente strutturato: più alto di me, ma magrolino. Nonostante ciò già allora vedevi determinate caratteristiche, già allora aveva una buona mano. A quei tempi comunque con il mio gioco gli davo sicuramente fastidio”.

Non si tratta di nostalgia, ma di consapevolezza. Bellucci sa dove vuole arrivare. “La grandezza di Jannik viene dal lavoro. Lui non è un alieno come disse Bublik nel 2021. Arrivare dove è arrivato lui si può, lo possono fare anche altri e lo potrei fare anche io”.

Il futuro?  La semifinale a Rotterdam, poi chissà.

Mattia Bellucci ha già dimostrato che non conta il ranking, il curriculum o il nome nell’altra metà del campo. Conta (anche, oltre al talento) la voglia di divertirsi, come ha detto lui stesso. E la consapevolezza che, a volte, basta un servizio da sotto per spostare l’equilibrio.

Alla fine, Mattia Bellucci è questo: un ragazzo che ci crede. E forse è proprio questa la sua forza. Non solo il colpo magico o le vittorie contro Medvedev e Tsitsipas. Ma la convinzione che, sì, si può essere come Sinner.

https://mowmag.com/?nl=1

More

“Sinner a breve non sarà più il numero 1”: il pronostico shock degli esperti di tennis di Sky Uk. Ma perché? E avranno ragione? E su Alcaraz, Djokovic e Zverev…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

COME È POSSIBILE?

“Sinner a breve non sarà più il numero 1”: il pronostico shock degli esperti di tennis di Sky Uk. Ma perché? E avranno ragione? E su Alcaraz, Djokovic e Zverev…

Kyrgios già pronto al ritiro? Intanto continua ad attaccare Sinner sul doping Clostebol: “Disgustoso, parli del dietro le quinte di quello che è successo un anno fa”. E sul canale YouTube di Jannik…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

ENNESIMO ATTACCO

Kyrgios già pronto al ritiro? Intanto continua ad attaccare Sinner sul doping Clostebol: “Disgustoso, parli del dietro le quinte di quello che è successo un anno fa”. E sul canale YouTube di Jannik…

Altro che Rita De Crescenzo a Roccaraso, il vero influencer è Jannik Sinner: ecco i suoi 20 spot da “cinema muto”

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

FOLLOW THE MONEY

Altro che Rita De Crescenzo a Roccaraso, il vero influencer è Jannik Sinner: ecco i suoi 20 spot da “cinema muto”

Tag

  • Daniil Medvedev
  • Jannik Sinner
  • rotterdam
  • Storie
  • Tennis

Top Stories

  • IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios

    di Giulia Sorrentino

    IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios
  • Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più

    di Tommaso Maresca

    Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più
  • SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?

    di Giulia Sorrentino

    SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?
  • La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen

    di Alice Cecchi

    La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen
  • La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”

    di Emanuele Pieroni

    La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”
  • Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

    di Giulia Sorrentino

    Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ok, Trump sarà il primo presidente Usa (in carica) ad assistere al Super Bowl. Ma che significa il fatto che il Tycoon vada al match? Ce lo spiegano Dario Ricci (Radio24) e Valentina Clemente (SkyTg24)

di Federico Vergari

Ok, Trump sarà il primo presidente Usa (in carica) ad assistere al Super Bowl. Ma che significa il fatto che il Tycoon vada al match? Ce lo spiegano Dario Ricci (Radio24) e Valentina Clemente (SkyTg24)
Next Next

Ok, Trump sarà il primo presidente Usa (in carica) ad assistere...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy