Andrés Iniesta, Xavi, Robert Lewandowski, Kevin De Bruyne e Lionel Messi, il più grande di tutti: questi sono solo alcuni dei fuoriclasse allenati da Pep Guardiola nel corso della sua carriera. Talenti inimitabili e che hanno segnato un’epoca calcistica. Nella conferenza stampa dopo la partita di Champions League, in cui il Manchester City ha vinto 3-1 con doppietta del solito Erling Haaland, Guardiola ha parlato di un altro suo giocatore: “Rico Lewis è uno dei migliori che io abbia mai allenato. È umile e non parla molto, ma ha la stima di tutti i suoi compagni”. Lewis ha solo 18 anni e poco più di 260 minuti nelle gambe in questa stagione, ma Guardiola ha già confermato che sarà determinante: “Lewis gioca negli spazi e sa come muoversi come centrocampista difensivo. In questa stagione giocherà tanto”. Piena fiducia, dunque, a un giovane che farà certamente parte della nazionale inglese del futuro. Ma chi è davvero Rico Lewis?
L’infanzia tra calcio e muay thai
Originario del quartiere Bury di Manchester entra da giovane nella squadra della zona, il Prestwich Pythons, dove inizialmente gioca come esterno offensivo. Ci mettono poco le squadre di leghe superiori a notarlo: Gary Riley, un osservatore del City lo recluta all’Academy dei Blues dove crescono, tra gli altri, Jadon Sancho (ora passato ai rivali del Manchester United) e Phil Foden, oggi suo compagno di squadra. Diventa un terzino moderno, capace di fare tutto e ottiene la fascia da capitano della squadra Under 15. Con l’Under 18 viene nominato miglior giocatore della Premier League di categoria e nella stagione 2022-2023 entra a far parte stabilmente della prima squadra, dove Pep inizia a istruirlo. Contro il Siviglia, al suo esordio in Champions, segna un gol che lo rende il più giovane esordiente a segno nella storia della competizione, superando di 6 giorni il precedente detentore del record: Karim Benzema, il Pallone d’Oro del 2022 e leggenda del Real Madrid. Lungo tutto questo percorso, Lewis è stato accompagnato da suo padre Rick, ex campione di muay thai, arte marziale che il figlio impara da giovane. Nonostante le apparizioni in palestra e sul ring, Rico sceglie il calcio. Visto come sta andando la sua carriera la scelta pare azzeccata.
Un giocatore “alla Guardiola”
Il giovane terzino sembra avere tutte le caratteristiche per diventare un giocatore totale, “alla Guardiola”. Grande tecnica, velocità, senso della posizione e tanta intelligenza lo rendono il prototipo del guardiolismo, la filosofia che l’allenatore catalano ha ereditato da un altro visionario: “il profeta” Johan Cruyff. Nel calcio di Pep tutti devono saper fare tutto, variare posizione a seconda delle necessità tattiche e della squadra che si sta affrontando. Insieme a Rico gioca Bernardo Silva, altro fenomeno capace di interpretare moltissimi ruoli sul campo. Mezz’ala, trequartista, falso nove ed esterno d’attacco: il portoghese porta la sua qualità in tutte le fasi del gioco. Il giovane di Manchester, dunque, ha già un buon esempio da seguire, seppur in un ruolo diverso.
Una carriera già vincente
Premier League, Fa Cup, Champions League e Supercoppa Uefa: Rico Lewis ha già vinto tutto. La sua carriera con i blu di Manchester, però, è appena cominciata: ad agosto del 2023 ha rinnovato il contratto per altri cinque anni, proiettandosi nel futuro di una squadra già affermatissima. Con lui ci saranno Haaland e Phil Foden, entrambi classe 2000 e pronti a reclamare il loro posto nella prossima era calcistica dopo quella marchiata da Cristiano Ronaldo e Messi. Rico, da parte sua, ha ancora molto da imparare rispetto ai suoi due compagni. Fino all’anno scorso ha avuto davanti a sé Joao Cancelo, ma soprattutto Kyle Walker, il suo idolo d’infanzia (insieme a “The Greatest” Mohamed Ali) e oggi capitano del City. Un leader per il suo club e per la nazionale inglese.
Quella dei tre leoni è una squadra incredibile, formata da giocatori nel pieno della carriera come Walker e Harry Kane, e tantissimi altri giovani che si giocheranno i futuri Palloni d’Oro. Jude Bellingham è forse la pietra più preziosa di una corona che ogni anno diventa più brillante. A novembre Rico è stato chiamato per la prima volta nella Nazionale maggiore, pur non scendendo mai in campo. C’è ancora tempo e tutta una carriera davanti: i trofei che ha già vinto valgono già il palmarés di altri grandi, ma siamo certi che non saranno gli ultimi. Rico Lewis: un giocatore completo e totale, destinato a prendersi la sua città e il mondo.